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La memoria storica di una regione può essere ricostruita e resa disponibile al pubblico attraverso le biografie delle sue personalità illustri, anche di quelle di adozione, che hanno realizzato opere ed attività in Italia e nel mondo. Sembrerebbe ovvio, ma non lo è. Perché ci sono i rischi contrapposti dello sbriciolamento della memoria storica in un numero infinito di biografie non illuminate da azioni rilevanti, oppure del restringersi ai soli personaggi di vertice. Per evitare questi scogli, entrambi limitanti, è necessario individuare le personalità illustri di cui ricostruire una biografia più o meno esaustiva, attraverso l’analisi delle strutture sociali in cui hanno operato e delle articolazioni istituzionali, economiche, scientifiche e culturali nella loro evoluzione temporale.

Questo nodo problematico è stato posto dalla Fondazione Carlo Valente Onlus, alla base delle sue attività culturali, per la valorizzazione della memoria storica locale, con una finalità sociale che sembrerebbe esulare dalle indagini storiografiche, ma che in realtà con quelle si incrocia, nel momento in cui entrambe si pongono come valore il miglioramento della società e dei suoi fondamenti etici. La Fondazione ha infatti come progetto primario oltre la diffusione della cultura, la promozione di eventi socialmente rilevanti e attraverso lo sport il miglioramento dello stato cognitivo di giovani afflitti da problemi di salute mentale.

Pioniere in questo percorso culturale di “ricordare alcune mirabili vite espresse da questa moderna terra dinamica che è la nostra Puglia” fu il lucano Renato Angiolillo, negli anni in cui fu costretto a trasferirsi in Puglia. Frutto delle sue ricerche furono i tre volumi Puglia d’Oro, pubblicati negli anni 1936,1937 e 1939. Volumi che non furono una mera parentesi, perché, come ha ricordato Gianni Letta, che di Angiolillo fu collaboratore al quotidiano “Il Tempo” e che gli successe nella direzione, quei volumi erano qualcosa di “cui andava giustamente orgoglioso in quanto, non potendo dedicarsi alla sua professione di giornalista, si era inventato un lavoro diverso, ma per tanti aspetti simile, cimentandosi su un genere nuovo, tra la storia e la pubblicità. Che tanto successo ha poi avuto nella pubblicazione moderna”.

Da aggiungere che l’opera di Angiolillo andava ad arricchire e ad affiancare le tante biografie di uomini illustri collocate in appendice alle cronache redatte dagli storici patri, alle notizie offerte dal “Giornale delle Puglie” poi diventato “Gazzetta del Mezzogiorno” e ai fogli a stampa delle comunità pugliesi e lucane. Un lavoro arricchito in tempi recenti da Pasquale Sorrenti, Ennio Bonea, Michele Dell’Aquila, Donato Valli e Mario Marti.

Per quanto riguarda la Lucania/Basilicata, pionieri furono Giuseppe Gattini e Saverio Cilibrizzi che scavarono nella società a loro coeva e nei Repertori classici di Toppi, Giustiniani, Del Re, Cinelli Calvoli, Tafuri, Mazzucchelli. Le indagini sono state proseguite dalla rivista “La Lucania nel mondo” e in tempi recenti da vari studiosi, tra cui Tommaso Pedio, Raffaele Nigro, Angelo Lucano Larotonda. Ricerche che intendiamo arricchire in maniera capillare in questo portale “Lucania d’Oro” e che si avvale dell’apporto di una ricca compagine di studiosi contemporanei, dei quali si leggono i nomi degli estensori in calce alle singole biografie.

Per la Puglia, il progetto di valorizzazione della memoria storica regionale, attraverso il sito web “Nuova Puglia d’Oro” intende aggiornare le indagini precedenti la seconda metà del Novecento, allo scopo di far conoscere i percorsi culturali messi in atto dai protagonisti delle vicende pugliesi all’indomani della seconda guerra mondiale.

Per la Lucania l’arco temporale preso in considerazione parte dalle origini del secolo scorso, in modo da allineare l’arco temporale a quello prospettato per la Puglia dall’Angiolillo.

Per i forti legami sociali, economici e culturali esistenti tra le due regioni contigue, Puglia e Basilicata, il progetto di valorizzazione della memoria storica regionale ha voluto accomunarle, con l’intento di favorire la diffusione di storie di successo, di iniziative di solidarietà e di impegno, come significativi messaggi all’opinione pubblica, specie tra i giovani.

La felice combinazione di questi intenti può sortire effetti straordinari sul piano della valorizzazione della storia nell’era digitale e può offrire l’occasione per innescare un’attenta riflessione sulle biografie e sugli eventi, per mantenere viva la memoria dei problemi del Mezzogiorno, partendo dal secolo passato e dalle diverse vicende nazionali.

Rispetto alle esperienze documentali precedenti, la grande novità dei portali “Nuova Puglia d’oro” e “Lucania d’oro” è quella dell’elevata potenzialità dell’era digitale. La messa a disposizione nei due portali dei risultati della nostra ricerca, sicuramente porterà significativi arricchimenti proprio per lo stimolo che la stessa produrrà in studiosi e ricercatori della materia, desiderosi di segnalare informazioni utili per la raccolta e la predisposizione di una documentazione aperta e in continuo arricchimento delle diverse biografie.

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