DITARANTO TOMAS

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DITARANTO TOMAS

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Montescaglioso 24 febbraio 1904 – Buenos Aires 28 agosto 1985

Pittore e disegnatore , entrò nell’Accademia Nazionale di Belle Arti in Buenis Aires, dipolomatosi nel 1927 con il titolo di professore lucano; Ebbe grande attrazione per i costumi e i paesaggi argentini, lasciandoci un vasto lavoro artistico.

Tomás Di Taranto, pittore e disegnatore, è nato a Montescaglioso, Italia, il 24 febbraio 1904.
Due anni dopo emigrò dal suo paese natale e si stabilì con la famiglia a Buenos Aires.

Da bambino fu apprendista fabbro, ma in seguito entrò all’Accademia Nazionale di Belle Arti sotto la direzione dei maestri Collivadino, Alice, Centurión e Rossi, diplomandosi nel 1927 con il titolo di professore.

Il suo primo lavoro inviato alla National Fine Arts Hall è del 1929. Nel 1941 ha un proprio laboratorio di fotoincisione, lasciando quel mestiere nel 1945. Quell’anno tiene la sua prima mostra di pittura. Fino a quell’anno dipingeva durante le vacanze a Córdoba e in altre province, il sabato pomeriggio e la domenica. Ma dal 1945 iniziò a viaggiare per il paese principalmente attraverso le province nordoccidentali.

Ebbe grande attrazione per i costumi e i paesaggi argentini, lasciandoci un vasto lavoro artistico. È venuto per illustrare l’edizione multilingue di Martín Fierro. Nel corso della sua carriera ha tenuto 261 mostre: 250 nel paese e 11 all’estero. La sua prima mostra è stata collettiva nel 1921, e nel 1945 ha tenuto la sua prima mostra personale. La sua ultima mostra personale risale al 1981.

A metà del 1983 inizia a perdere la vista (continua a dipingere a memoria) e il 28 agosto 1985 muore all’età di 81 anni. Fino alla sua morte non ha mai smesso di dipingere, erano 67 anni impegnati nella pittura.

Le sue opere si trovano in: Segretariato della Cultura di Buenos Aires, Palazzo del Governo di Jujuy, Scuola Militare di San Martín, Museo d’Arte della Scuola “Antonio Alice” e in musei in Grecia, Italia, Stati Uniti, Brasile e Spagna.

Presentato a Montescaglioso Tomàs Ditaranto, cittadino illustre che diventerà personaggio del “Centro Lucani nel Mondo Nino Calice”

da admin | Giu 20, 2018

È Tomás Ditaranto, nato a Montescaglioso e emigrato in Argentina nel 1907, il cittadino illustre proposto dal comune di Montescaglioso alla Regione Basilicata attraverso un progetto, affinché diventi uno dei nuovi personaggi del Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” – Museo dell’emigrazione lucana di Castel Lagopesole.

 

La proposta è stata ufficializzata durante il seminario di studio che si è tenuto sabato 16 giugno nella sala del Capitolo dell’abbazia Benedettina di San Michele Arcangelo alla presenza del sindaco, Vincenzo Zito, dell’assessore, Francesca Fortunato, e dei rappresentanti istituzionali della Regione intervenuti, ovvero il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Achille Spada, il coordinatore del “Centro Nino Calice”, Luigi Scaglione, e il funzionario regionale Rocco Romaniello.

A curare lo studio e le ricerche su Tomás Ditaranto è stata l’associazione “Mondi Lucani” che durante il seminario ha presentato un’attenta analisi dell’uomo e dell’artista tra i più importanti nel panorama argentino del ‘900. Attraverso video-schede realizzate da Giuseppe Disabato della Sud Italia video grazie alle ricerche della professoressa Maria Raffaella Magistro, un pubblico attento ha potuto conoscere una personalità che con la sua arte ha rappresentato la Basilicata nel mondo lasciando testimonianza del suo genio.

La figlia del pittore, Haydée insieme a tutta la famiglia Ditaranto ha inviato da Buenos Aires un messaggio di ringraziamento a quanti si stanno adoperando per rendere onore e merito a un figlio della Lucania tanto legato alla propria terra.

Ditaranto che da bambino aiutava suo padre maniscalco, studiò all’Accademia nazionale delle belle arti di Buenos Aires con i maestri Alice, Centurión, Collivadino e Rossi. Insegnò presso l’Accademia delle Belle Arti e nella scuola di Quinquela Martin nel quartiere de La Boca, famoso per la presenza di immigrati genovesi. Dal 1927, anno del suo debutto al Salone nazionale delle Belle Arti di Buenos Aires, la carriera artistica di Ditaranto come pittore, incisore, illustratore e professore è stata costellata da successi con oltre 250 mostre. Nel 1962 fu chiamato a illustrare l’edizione multilingue del poema epico “Martin Fierro” del genere gauchesco argentino. I suoi viaggi delle radici in Basilicata nella “terra dai tanti cieli diversi”, come amava definirla, sono testimoniati da oli e acquerelli esposti nei musei di tutto il mondo.

L’analisi dell’arte pittorica è stata curata dalla professoressa Anna Loré che si è soffermata sugli acquerelli in cui emerge la caratteristica più conosciuta di Ditaranto ovvero il “costumbrismo”. Paesaggi del nord dell’Argentina raffigurati con colori vivi in cui i personaggi con i loro costumi si fondono con l’ambiente diventando un tutt’uno con la natura fino a creare un clima surreale che, ha detto Loré, richiama ai pittori della scuola romana. Un realismo magico nello stile di Ditaranto in cui prevale il verde che riconduce al panismo ovvero a quella fusione dell’uomo con la natura. Nel 2016 grazie alla generosità di Teresa e Nicola Balsebre, un olio di Tomás Ditaranto raffigurante “Gesù con la corona di spine”, fu donato a Papa Francesco. Era stato realizzato proprio a Montescaglioso nel 1979 a pochi anni dalla scomparsa del pittore avvenuta nel 1985.

In quel Cristo flagellato con il mantello rosso che richiama a Guttuso e Caravaggio è racchiuso il messaggio pittorico di Ditaranto degli ultimi anni. Il tratto fermo e deciso di Tomás Ditaranto riuscì a dipingere gli occhi del Cristo che altro non erano che i suoi occhi che ormai non vedevano più a causa di una malattia. Una personalità da riscoprire e valorizzare, che come ha detto Maria Andriulli, moderatrice della serata e vicepresidente dell’associazione, rappresenta la porta e il ponte culturale tra Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e l’Argentina con i suoi milioni di discendenti italiani.

                                                                                                                       Maria Andriulli

MONTESCAGLIOSO

Tomàs Ditaranto, un lucano illustre da valorizzare

Pittore, illustratore, incisore e scultore; le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo

di Redazione – 22 Maggio 2018 – 11:24

Nell’ambito del progetto “Valorizzazione di un lucano illustre: Tomàs Ditaranto”, l’associazione “Mondi Lucani”, mercoledì 23 maggio, incontrerà gli alunni delle terze classi dell’Istituto Comprensivo “Palazzo-Salinari” di Montescaglioso.

L’incontro – fa sapere l’associazione Mondi Lucani- è finalizzato a far conoscere l’illustre lucano nato a Montescaglioso ed emigrato in Argentina nei primi del ‘900 con tutta la famiglia.

Tomàs Ditaranto divenne un famoso pittore, illustratore, incisore e scultore; le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo e un suo dipinto a olio, “Gesù con la corona di spine”, è stato donato a Papa Francesco nell’ottobre del 2016 grazie alla generosità della famiglia Balsebre.

All’incontro con gli studenti, interverranno, oltre a Maria Raffaella Magistro, presidente dell’associazione “Mondi Lucani”, i rappresentanti istituzionali dell’amministrazione comunale.

Nel mese di giugno, Tomàs Ditaranto sarà presentato ufficialmente a Montescaglioso in un seminario di studi per diventare uno dei personaggi del Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” museo dell’emigrazione lucana di Castel Lagopesole.

https://artedelaargentina.com/disciplinas/artista/pintura/tomas-di-taranto

 

DITE TARANTO, THOMAS

 

Nacque a Montescaglioso, in Italia, il 24 febbraio 1904. Due anni dopo emigrò in Argentina e si stabilì con la famiglia a Buenos Aires. All’età di 13 anni entrò all’Accademia Nazionale d’Arte. Dopo la laurea, ha frequentato l’Accademia Nazionale di Belle Arti e lì ha studiato con i grandi artisti Collivadino, Alice, Centurión e Rossi.

La sua prima partecipazione a una mostra collettiva è del 1921 e la sua prima opera inviata al National Fine Arts Hall è del 1929. Nel 1945 tiene la sua prima mostra personale e da quell’anno inizia a viaggiare per il paese principalmente attraverso le province nord-occidentali.

Viaggiò anche all’estero e in alcuni luoghi vi soggiornò per più di dodici mesi. Ha realizzato numerose pubblicazioni di illustrazioni su spartiti, riviste, giornali, almanacchi, cartoline di Natale, libri, obbligazioni e biglietti della lotteria.

Fu collaboratore di “Caras y caretas”, “Atlántida” e “El Hogar”. Nel 1950 partecipa alle mostre “24 pittori argentini” e “50 anni di pittura argentina” al Museo Nazionale. Le sue opere si trovano nel Segretariato della Cultura di Buenos Aires, nel Palazzo del Governo di Jujuy, nella Scuola Militare di San Martín, Buenos Aires; il Museo d’Arte della Scuola “Antonio Alice” e in musei in Grecia, Italia, Stati Uniti, Brasile e Spagna.

Morì il 28 agosto 1985. Per iniziativa del figlio Hugo, nel 1993 furono inaugurate tre sale permanenti con sue opere al Museo Epeo, a Nocara, in Italia.nella Casa del Governo di Jujuy, la Scuola Militare San Martín, Buenos Aires; il Museo d’Arte della Scuola “Antonio Alice” e in musei in Grecia, Italia, Stati Uniti, Brasile e Spagna.

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