GRESI GRAZIA

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GRESI GRAZIA

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Melfi (PZ), 29 aprile 1920 – Napoli, 17 aprile 2003

Cantante italiana, esponente della canzone napoletana, vincitrice del IV Festival di Napoli con la celebre canzone “Guaglione”.

Grazia Gresi nasce a Melfi, in provincia di Potenza il 29 aprile del 1920. Il suo nome di battesimo è Graziella Grasso. I primi anni di vita li trascorre circondata da un paesaggio lussureggiante in cui domina la solennità del monte Vulture, un antico vulcano spento oramai da parecchi millenni. Presto, però, esigenze lavorative portano lei e la sua famiglia ad allontanarsi dalla città federiciana per trasferirsi in Sicilia, dove vivranno all’ombra di un altro vulcano ancora più imponente e, stavolta, attivo: l’Etna. Abitano, infatti, a Catania, città che darà alla ragazza la possibilità di dedicarsi allo sport, praticando diverse discipline quali scherma, nuoto, ginnastica artistica e pallacanestro. Di quest’ultima diventa una brava esponente della squadra catanese. Nella città etnea resta fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, periodo in cui lascia le rive dello Jonio per approdare in quelle tirreniche del golfo di Napoli. Qui tornano le suggestioni orografiche che hanno accompagnato gli anni della sua giovinezza. Ritrova, infatti, un vulcano, il Vesuvio, meno alto del precedente, ma pur sempre affascinante con la sua sagoma torreggiante, custode di un cuore silenziosamente pulsante.

Nella città partenopea, dalla quale non andrà più via, scrive il suo futuro. Trova impiego presso la locale intendenza di finanza dove vi lavora per sei anni. Stavolta, però, è l’arte non più lo sport ad attirare i suoi interessi. Prende a seguire corsi di recitazione e canto sentendo, con il tempo, di prediligere il secondo. Nel 1947 partecipa ad un concorso per voci nuove indetto dalla RAI, che vince superando ben 3.000 concorrenti. Poi debutta a Radio Napoli con l’orchestra di Gino Campese, noto pianista, compositore e direttore d’orchestra.

Tuttavia, il mondo del cinema la nota e, nel 1948, recita nel film “Monaca santa”, melodramma sentimentale del regista milanese Guido Brignone.

Nello stesso anno incide, per le edizioni musicali EMI, il singolo “Io ti ho scritto tante volte”. È un lavoro che realizza con l’orchestra Cetra diretta da Pippo Barzizza, altro noto maestro del panorama musicale del tempo. Le musiche sono di Enzo Ceragioli, il testo di Gian Carlo Testoni, coautore della celebre canzone “Grazie dei fiori” vincitrice, tre anni dopo, della prima edizione del Festival di Sanremo.

Il singolo riscuote un notevole successo di pubblico e, in radio, è frequentemente trasmesso. La critica definisce la cantante lucana “La nuova Donnarumma”, richiamo alla cantante partenopea Elvira Donnarumma, oggi come allora, considerata una delle più celebri interpreti della canzone napoletana.

Il suo successo è destinato a crescere con l’uscita del brano “Guaglione”, con cui si esibisce al Festival di Napoli del 1956 insieme ad Aurelio Fierro. La canzone, che sulle prime doveva essere presentata da Claudio Villa, porta le firme di Nicola Salerno e Giuseppe Fanciulli, rispettivamente autori del testo e della musica. Il brano vince e convince il pubblico italiano al punto da rimanere, per alcune settimane, in vetta alle classifiche di vendita. Inoltre piace anche all’estero, tanto che viene tradotto in diverse lingue e reinterpretato da grandi nomi della musica internazionale. Divenne anche un film proposto, con lo stesso nome, dal regista Giorgio Simonelli, tra gli attori vi è Terence Hill. Ma l’intramontabile “Guaglione” non è l’unica canzone che presenta in quell’occasione. Al IV Festival di Napoli porta anche “E rrose d’o core”, autori Roberto Fiore e Antonio Vian, che interpreta insieme a Tonina Torrielli, classificandosi in settima posizione. I due brani sono contenuti nell’album “Grazia Gresi” insieme a “Ragazze da fumetti” e “Cha cha cha napulitano” pubblicato dalla casa discografica “La voce del padrone”.

Nel 1957 è di nuovo al Festival partenopeo, stavolta da solista, con la canzone “L’urdemo raggio ‘e luna” che conquista la quinta posizione.

Ritorna l’inseguente e, in coppia con Nino Taranto, canta “Rosì, tu sei l’amor!” ottenendo il sesto posto.

Nel 1958 esce, per la casa discografica “La voce del padrone”, l’album “Mandulinata a Napule”.

Nel 1959 con Wilma De Angelis interpreta “Napule ncopp’ ‘a luna” che non rientra tra le canzoni finaliste, mentre, nel 1961 in coppia con Carla Boni, “’O tuono e marzo” che ottiene l’undicesima posizione.

La carriera dell’artista lucana, oramai, è consolidata. Ha all’attivo un repertorio canoro di tutto rispetto che porta in giro per l’Italia e l’estero, in tournee dal grande seguito di pubblico. Partecipa anche al Festival della musica di Madrid. Ma negli anni Settanta la cantante prende una drastica decisione. Nel pieno del successo decide di ritirarsi dalle scene.

Grazia Gresi muore a Napoli il 17 aprile del 2003.

Nel 2001 lo scrittore partenopeo Antonio Sciotti, studioso del teatro e della canzone napoletana, pubblica per l’editore Arturo Bascetta “Le dive del fonografo”, un’opera dedicata alle voci femminili che hanno dato lustro alla tradizione canora in tutto il mondo. È un affresco composto da 56 schede biografiche riferite ad artiste vissute tra l’800 e il ‘900, e tra loro vi è la lucana Grazia Gresi.

Anna Mollica

 

Discografia

  • Io ti ho scritto tante volte/Baby vien con me, CETRA, 1948
  • Ritrattino/’E roose, Phonotype, 1952
  • Mi sconcica/Sta passione me fa suffrì, La voce del padrone, 1954
  • ‘A scemulella/Famme sunna’, La voce del padrone, 1955
  • Guaglione/’E rrose d’’o core, La voce del padrone, 1956
  • Ragazza da fumetti/Cha cha cha napulitano, La voce del padrone, 1956
  • Amalfi/Chella llà, La voce del padrone, 1956
  • Amara come sei/Una rosa all’amor mio, La voce del padrone, 1956
  • Cantammola sta canzone/L’ultimo raggio ‘e luna, La voce del padrone, 1957
  • Malinconico autunno/Bene mio, La voce del padrone, 1957
  • ‘A sonnambula/Tarantella filosofica, La voce del padrone, 1957
  • Che tuorne a ffa? Tarantella filosofica, La voce del padrone, 1957
  • Nun fa cchiù ‘ francese/S’i nasco ‘n’ata vota, La voce del padrone, 1958
  • Rosì tu sei l’amore/ S’i nasco ‘n’ata vota, La voce del padrone, 1958
  • Pasquale passaguaie/Cantaturiello, La voce del padrone, 1958
  • N’inglesina ‘nnammurata/Fazzuletto souvenir, La voce del padrone, 1958
  • ‘Sta miss ‘nciuccio/Cerasella, La voce del padrone, 1959
  • Napule ‘ncopp ‘a luna/Sarrà chi sa, La voce del padrone, 1959
  • ‘A lira/Oggi, domani, sempre, La voce del padrone, 1959
  • Turnammece a parlà/Cantaturiello, La voce del padrone, 1959
  • Turmiento/’A Cumeta, La voce del padrone, 1959
  • Nun so cchiù niente pe tte/ Ingratitudine, La voce del padrone, 1959
  • Nun m’aspettà stasera/Viento, La voce del padrone, 1959
  • Cucù settè/Stasera si, La voce del padrone, 1960
  • Serenatella co’ sì e co’ no/Pe ‘nu raggio ‘e luna, La voce del padrone, 1960
  • ‘O tuono ‘e marzo/Te sento dint’’e vvene, La voce del padrone, 1961

 

 

Filmografia

  • Monaca santa, regia Guido Brignone, 1948

 

 

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