ZANOTTI BIANCO UMBERTO

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ZANOTTI BIANCO UMBERTO

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La Canea (Creta), 22 gennaio 1889 – Roma, 28 agosto 1963

Noto anche con lo pseudonimo di Giorgio D’Acandia, ambientalista, filantropo, educatore e senatore a vita; tra le persone che hanno operato per lo sviluppo dell’archeologia lucana nel 1920 fonda con Paolo Orsi la Società “Magna Grecia” con la quale finanzia, partecipando egli stesso, importanti campagne di scavo in molti siti dell’Italia Meridionale alla ricerca di tracce magnogreche. Questa passione lo porta in Basilicata nelle zone del metapontino dove incrementa un’attività di indagine che si rivela foriera di importanti scoperte.

Nacque sull’isola di Creta, dove il padre Gustavo, diplomatico, e la madre, Enrichetta Tulin, di origine britannica e di ascendenza svedese, si erano trasferiti per lavoro. Con la famiglia si trasferì in Piemonte e studiò al Collegio «Carlo Alberto» di Moncalieri dai padri barnabiti, nel quale fu premiato come il miglior allievo alla licenza liceale.

Insieme ad altri giovani intervenne nell’opera di soccorso agli abitanti di Reggio Calabria e Messina dopo il terremoto del 28 dicembre 1908.

Nella città siciliana conobbe Gaetano Salvemini, con cui strinse una lunga amicizia. Si laureò in giurisprudenza all’Università degli Studi di Torino. Decise di dedicare la sua vita al riscatto del Meridione italiano. Partecipò nel 1910 alla fondazione dell’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia (ANIMI), nata anche sotto la spinta di padre Giovanni Semeria e di Antonio Fogazzaro.

Iniziò un’intensa attività che lo portò alla formazione di un vasto numero di maestri, per l’alfabetizzazione di adulti e bambini, e alla creazione di centinaia di asili, scuole elementari e biblioteche. Svolse un’inchiesta sulle condizioni della Calabria, insieme a Giovanni Malvezzi. Si arruolò come volontario nella Prima guerra mondiale e rimase gravemente ferito al fronte con una ferita invalidante all’addome. Nel 1924 restituì ai ministeri competenti le medaglie di benemerenza e i brevetti di guerra per protesta contro il Delitto Matteotti.

Nel 1925 è tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Nel 1930 aderì al movimento antifascista Alleanza Nazionale per la Libertà, del quale fu attivista. Fu prima costretto a limitare le sue attività filantropiche, dedicandosi all’archeologia (scoprì, insieme all’archeologa Paola Zancani Montuoro l’Heraion alla foce del Sele, presso Posidonia, alla foce del fiume Sele. Come archeologo fondò nel 1920 la «Società Magna Grecia» insieme a Paolo Orsi, con la quale condusse scavi presso Sant’Angelo Muxaro (AG). Altri scavi furono condotti con Giuseppe Foti sul sito di Sibari, antica città greca affacciata sul mar Jonio, oggi in provincia di Cosenza, e a Cirò Marina nei resti nel tempio di Apollo Aleo.

Fu arrestato nel 1941 a causa del suo antifascismo. Pagò l’aver definito il fascismo «un tumore maligno nel corpo della nazione» finendo al confino.

Durante un periodo di invio al confino fu autore, insieme alla collega Paola Zancani Montuoro, anch’essa confinata, dell’inaspettata scoperta dello Heraion alla foce del Sele, santuario dedicato alla dea Hera, presso la foce del fiume Sele, a nord di Paestum (Campania).

L’importante ciclo figurativo metopale è ora conservato al Museo archeologico nazionale di Paestum. Ebbe grande interesse per la cultura russa e contribuì al Comitato Italiano di Soccorso per i Bambini Russi durante la carestia del 1922.

Malvisto dal regime, fu però amico di Maria José di Savoia. Nel 1931 fondò con Paolo Orsi la rivista «Archivio storico per la Calabria e la Lucania». Dopo la Seconda guerra mondiale fu dal 1944 al 1949 presidente della Croce Rossa Italiana e fu tra i fondatori nel 1955 di Italia Nostra, di cui fu anche il primo presidente.

Fu anche presidente dell’ANIMI dal 1951. Da senatore a vita svolse un’intensa attività parlamentare, soprattutto in difesa del patrimonio monumentale e ambientale.

Dal 1947, fu socio corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 1950, insieme all’archeologa Paola Zancani Montuoro, ha ricevuto il Premio Feltrinelli dell’Accademia Nazionale dei Lince.

Nell’ottobre 1955, insieme con altri intellettuali, tra cui Elena Croce, la figlia del filosofo Benedetto Croce, fu tra i fondatori di “Italia Nostra”, associazione per la tutela del patrimonio paesaggistico, culturale e ambientale. Ne fu il primo presidente, carica che ricoprì fino alla scomparsa.

Riuscì a salvare l’ANIMI dalla persecuzione fascista con il sostegno della principessa Maria José di Savoia. Nel 1944 fu nominato presidente della Croce Rossa Italiana, carica che ricoprì per 5 anni, dimettendosi per divergenze di vedute con il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.

Nel secondo dopoguerra dichiarò le proprie idee liberali, aderendo al Partito liberale italiano. Nel 1952 fu nominato senatore a vita dal presidente Luigi Einaudi.

Morì a Roma il 28 agosto 1963.

 

Opere

  • Giovanni Malvezzi e Umberto Zanotti Bianco, L’Aspromonte occidentale: note, Milano, Libreria editrice milanese, 1910.
  • Paola Zancani Montuoro e Umberto Zanotti Bianco, Heraion alla foce del Sele: Relazione preliminare, Roma, G. Bardi tipografo della R. Accademia nazionale dei Lincei, 1938.
  • Giorgio D’Acandia, Della giovine Europa, Catania, Francesco Battiato, prima del 1915.
  • Giorgio D’Acandia, La quistione polacca: La Polonia e la Russia, Roma, Tipografia editrice Italia, 1914.
  • Giorgio D’Acandia, La dominazione austriaca in Polonia e il dissidio polacco-ruteno, Roma, Direzione della Nuova Antologia, 1915.
  • Umberto Zanotti Bianco e Andrea Caffi, La pace di Versailles: note e documenti, Roma, La voce, 1919.
  • Umberto Zanotti Bianco, Civiltà della Magna Grecia, Napoli, L’arte tipografica, 1959.
  • Umberto Zanotti Bianco, Il martirio della scuola in Calabria, II, Firenze, Vallecchi Editore, 1925.
  • Umberto Zanotti Bianco, La Basilicata, Roma, Stab. Tipogr. Riccardo Garroni, 1926.
  • Umberto Zanotti Bianco, La mia Roma. Diario 1943-1944, a cura di Cinzia Cassani, con un saggio introduttivo di Fabio Grassi Orsini, Manduria, Lacaita, 2011.
  • Umberto Zanotti Bianco, L’opera della Società Magna Grecia nei primi dieci anni (1921-1931), Roma, Arte stampa, 1931.
  • Umberto Zanotti Bianco, Le scoperte allo Heraion del Sele, Milano, Rizzoli, 1940.
  • Umberto Zanotti Bianco, L’autonomia regionale, Roma, Movimento liberale italiano, 1944.
  • Umberto Zanotti Bianco, Meridione e meridionalisti, Roma, Collezione Meridionale Ed., 1964.
  • Umberto Zanotti Bianco, Paolo Orsi, Rovereto, Accademia roveretana degli Agiati e Comune di Rovereto, 1950.
  • Umberto Zanotti Bianco, Per l’edilizia della scuola primaria: discorso pronunciato al Senato della Repubblica nella seduta del 24 ottobre 1953, Roma, Tipografia del Senato del dott. G. Bardi, 1953.
  • Umberto Zanotti Bianco, Proteste civili, Tivoli, A. Chicca, 1954.
  • Umberto Zanotti Bianco, Tra la perduta gente (Africo), Firenze, Felice Le Monnier, 1946.

 

Umberto Zanotti Bianco e Paola Zancani Montuoro, La campagna archeologica del 1932 nella piana del Crati, Roma, Società Magna Grecia, 1962.

Un singolare senatore a vita. Umberto Zanotti-Bianco (1952-1963) – Sergio Zoppi – Libro – Rubbettino – Collezione di studi meridionali | IBS

Un singolare senatore a vita. Umberto Zanotti-Bianco (1952-1963) di Sergio Zoppi (autore)

Rubbettino, 2013 LIBRO

Descrizione

1952-1963: un dodicennio che vede l’Italia in rapido sviluppo. Sono anche gli anni in cui il patriota, il filantropo, l’educatore, il meridionalista, l’archeologo Umberto Zanotti-Bianco è presente a palazzo Madama dopo l’inaspettata nomina a senatore a vita. È un Senato operoso, attento ai problemi, a partire da quelli culturali ed educativi. Zanotti-Bianco, presidente della ANIMI, l’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia, e di “Italia Nostra”, instancabilmente riversa in commissione o in aula le questioni maturate in quelle stesse sedi, contribuendo a trasformarle in scelte legislative oppure solleva questioni di viva attualità. Stato centrale, amministrazioni comunali, patrimonio culturale artistico e ambientale, arte antica e contemporanea, infanzia, gioventù, scuola, università, città e campagna, Italia e Mezzogiorno i temi (ancora oggi di viva attualità) che primeggiano, mentre si stagliano le personalità di Einaudi, Salvemini, De Viti De Marco, Casati e Merzagora, con Maria José di Savoia speciale amica.

www.lucanomagazine.it/2013/11/umberto-zanotti-bianco-laltra-firma-dell

ZANOTTI BIANCO UMBERTO, L’altra firma dell’archeologia lucana

 

Tra le persone che hanno operato per lo sviluppo dell’archeologia lucana vi è senz’altro il Sen. Umberto Zanotti Bianco.

Vissuto tra il 1889 e il 1963, originario del Piemonte, nel 1920 fonda con Paolo Orsi la Società “Magna Grecia” con la quale finanzia, partecipando egli stesso, importanti campagne di scavo in molti siti dell’Italia Meridionale alla ricerca di tracce magnogreche.

Questa passione lo porta anche in Basilicata e, in particolare, nelle zone del metapontino dove, coadiuvato dall’archeologa Paola Zancani Montuoro, incrementa un’attività di indagine che si rivela foriera di importanti scoperte. Come quelle che riguardano le Tavole Palatine, una delle quali porta alla definitiva attribuzione del Tempio alla dea Hera.

La ricerca archeologica, secondo Zanotti, è un lavoro che in Basilicata necessita di una visione molto più organica e lungimirante rispetto a quella condotta a partire dalla fine dell’800 da pur eccellenti esploratori.

È possibile trovare l’articolo completo sul Lucano Magazine di Novembre.

https://www.italianostra.org/presidenti/umberto-zanotti-bianco/

Umberto Zanotti Bianco, liberale e archeologo illustre, fu il primo presidente di Italia Nostra.

Nato a Creta nell’ultimo decennio dell’Ottocento, si dedicò particolarmente al Mezzogiorno italiano, in onore del quale fondò la “Società Magna Grecia”, che aveva come obiettivo la raccolta di fondi per gli scavi archeologici della zona. La sua scoperta più celebre, in campo archeologico, fu quella del tempio di Era Argiva alla foce del Sele.

Credendo fortemente nell’indipendenza del Trentino e di Trieste si arruolò come volontario nella Prima guerra mondiale, dove gli furono conferite medaglie al valore militare e la medaglia d’oro di benemerito per la cultura. Sotto il fascismo Zanotti restituì le medaglie. Nominato nel secondo dopoguerra Senatore a vita lavorò fino alla fine a favore della tutela del patrimonio culturale italiano.

https://www.animi.it/fondo_umberto_zanotti.html

Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia

Fondo Archivistico Umberto Zanotti Bianco (1889 – 1963)

Umberto Zanotti Bianco nacque a Creta il 22 gennaio del 1889 da Gustavo, diplomatico piemontese, ed Enrichetta Tulin di origine inglese. Studiò nel Collegio dei Barnabiti di Moncalieri dove entrò in contatto con padre Giovanni Semeria protagonista del fermento modernista di quegli anni, conobbe Antonio Fogazzaro nel 1908. Precedentemente aveva cominciato a frequentare Attilio Begey, avvocato piemontese seguace del mistico polacco Towianski attraverso il quale si avvicinò ai problemi delle nazionalità oppresse.

Diresse con lo pseudonimo di Giorgio d’Acandia la rivista “La voce dei popoli”. Numerosi i contatti con gli esuli russi a Capri promosse la creazione di una biblioteca italo-russa la cui direzione fu affidata all’ANIMI. Nei primi giorni del 1909 arrivò a Messina per l’opera di soccorso dopo il terremoto del 28 dicembre 1908.

Vi incontrò Gaetano Salvemini, Massimo Gorkij, Tommaso Gallarati Scotti, Giovanni Cena e Giuseppina Le Maire. In quell’anno condusse con Giovanni Malvezzi una inchiesta sulle condizioni di vita in Aspromonte.

Tra i fondatori dell’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia nel 1910, fu uno dei suoi agenti più attivi fino a diventarne presidente nel 1951.

Si occupò di tutti i settori in cui l’ANIMI si trovò ad operare, dalla scuola allo sviluppo delle piccole industrie alla prevenzione e assistenza sanitaria, alla conservazione dei beni ambientali e culturali.
Fondò nel 1920, con Paolo Orsi, la Società Magna Grecia, condusse scavi archeologici importanti quali ad esempio Sant’Angelo Muxaro (1931-32) con Orsi stesso, Sibari (1928-1930) con G. Foti, l’Heraion del Sele insieme con Paola Zancani Montuoro (1934).

Fece parte del Comitato italiano di soccorso ai bambini russi fondato da Mariettina Pignatelli nel 1922 e organizzò gli aiuti inviati sul Volga in occasione di una terribile carestia. Fu, inoltre, sorvegliato e limitato nelle sue attività durante il fascismo e arrestato nel 1941. È stato tra i fondatori di Italia Nostra e della Croce Rossa Italiana, di cui fu presidente dal 1944 al 1949.
Venne nominato senatore a vita della Repubblica italiana dal presidente Einaudi nel 1952. Svolse una notevole attività parlamentare volta soprattutto alla difesa e alla valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale e ai problemi della scuola, suo il progetto della legge sull’edilizia scolastica del 1952. Morì a Roma nel 1963.

Il fondo documenta la vita privata e le varie attività di Umberto Zanotti Bianco: gli studi e gli scavi archeologici, i suoi rapporti con personalità tra le più varie e rappresentative del Novecento, le attività in campo sociale.

Contiene una ricchissima corrispondenza, fotografie, raccolte di disegni di legge, atti di sedute parlamentari, ritagli da quotidiani, documenti riguardanti l’attività dell’ANIMI appunti dattiloscritti e manoscritti, appartenenti anche ad altri personaggi, intorno alle condizioni delle nazionalità oppresse, alla situazione Russa dopo la rivoluzione bolscevica, saggi editi e inediti sulle scoperte archeologiche e corrispondenza inerente l’attività della Società Magna Grecia, carte e documenti sull’opera svolta come Presidente della Croce Rossa italiana, e sulle iniziative di Italia Nostra, sull’attività parlamentare. Da segnalare i quaderni autografi di Zanotti Bianco riguardanti soprattutto gli anni giovanili e contenenti riflessioni in forma di diario, considerazioni intorno a letture ed osservazioni critiche su temi quali il Meridionalismo, la Questione sociale, il Modernismo e il socialismo. Di notevole rilievo la serie fotografica del fondo.
L’inventario del fondo è articolato in due sezioni, un contenente serie per tipologia di documenti l’altro contenente serie riferibili ai nuclei fondamentali di attività della vita di Zanotti Bianco.

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