Fu proprietario di vaste tenute in Basilicata in gran parte ereditate dalla famiglia a cui apparteneva.

Dedicò tutte le sue energie all’opera di bonifica di quelle terre. Nella zona dell’antica Metaponto, impiantò una grande azienda tecnicamente all’avanguardia. In essa, tra l’altro, allevò diverse razze di animali, tra cui bovini, equini e suini.

Ottenne vari premi dal Ministero dell’agricoltura per la cura e l’efficienza. Anche a Bernalda costruì una villa dotata di quattro grandi serbatoi d’acqua piovana per i bisogni di una larga piantagione. Ad accrescere il suo già cospicuo patrimonio, acquisì negli anni un grande castagneto presso Corleto Perticara e le piantagioni di pioppi, ontani, frassini introdotte dopo la bonifica presso Pisticci.

Presso questa località costruì case coloniche e realizzò varie opere di arginatura del fiume Basento per un’estensione di circa 2 km. A suo merito va inoltre la sistemazione nella contrada Pizzica, in provincia di Potenza, di un terreno di 15 ettari per oliveto associato al mandorlo, novità assoluta per la regione.

Fondò a Bernalda (Matera) un’Associazione Democratica con annessa Banca, presiedendo per alcuni anni i due organismi.

Fu per molti anni Giudice Conciliatore di Bernalda e Sindaco di Corleto Perticara.