CICCOTTI FRANCESCO

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CICCOTTI FRANCESCO

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Palazzo S. Gervasio (PZ) 28 aprile 1880 – Buenos Aires 14 settembre 1937

Giornalista in diverse testate e politico ebbe una vita intensissima, militando nel Partito Socialista.

Nato a Palazzo S. Gervasio il 28 aprile 1880 da Michele e Maria Teresa Barile, piccoli proprietari terrieri, volle rettificare il proprio cognome in Scozzese Ciccotti nel 1900. Giornalista e politico, ebbe una vita intensissima. Imparentato con Ettore Ciccotti e Raffaele Pignatari, già da adolescente milita nel Partito Socialista, fondando un circolo nel suo paese. In questo periodo inizia anche la sua attività di giornalista, inviando articoli al giornale napoletano “La Propaganda”. Nel 1899 partecipa a Bari al III Congresso Socialista Pugliese-Lucano e viene eletto tra i quattro componenti del comitato direttivo della federazione interregionale.

Fortemente impegnato nell’organizzazione delle leghe contadine, sollecita il partito socialista ad occuparsi maggiormente dei ceti agrari, promuovendo la cooperazione da lui definita “il piano di resistenza e forse di vittoria della piccola proprietà nell’Italia Meridionale”. Nel 1901 viene inviato ad Orvieto per assumere l’incarico di segretario di quella federazione socialista. Contemporaneamente diventa anche direttore dell’organo di stampa di partito “L’Unione popolare”.

Dopo un breve soggiorno a Livorno, come segretario della locale Camera del Lavoro (marzo-aprile 1903), si trasferisce a Trieste insieme alla moglie Cesarina Borelli sposata l’anno precedente. Qui diviene direttore de “Il Lavoratore”, organo ufficiale dei socialisti triestini. Dal 1905 al 1906 dirige a Venezia il quotidiano socialista “Giornaletto”.

Tornato a Roma, entra nella redazione dell’Avanti dove resta dall’ottobre 1906 al settembre 1908. Passa poi a dirigere “La Battaglia” di Perugia e, alla fine del 1909, fonda e dirige a Roma “Liberissima”, rivista che ospita anche articoli di Ettore Ciccotti e Gaetano Salvemini. Dal 21 ottobre 1911 al 16 marzo 1912, è in Romagna per dirigere “La Lotta di Classe” in sostituzione di Benito Mussolini in carcere per le manifestazioni contro la guerra di Libia. Sulle colonne del giornale difende la posizione processuale di Mussolini che viene scarcerato il 12 marzo 1912.

A settembre ritorna a Roma come corrispondente dell’“Avanti”, ma rinuncia a diventarne direttore per non trasferirsi a Milano, facilitando così la nomina a quell’incarico di Benito Mussolini con cui mantiene rapporti d’amicizia e difende davanti agli organi di partito.

Scoppiata la guerra, non assume una posizione chiara, tenendo un comportamento altalenante tra l’interventismo e il neutralismo. Collabora con “Critica Sociale” e nel 1915 fonda a Roma “La Polemica Socialista” su cui polemizza con gli interventisti. Fino al maggio del 1919 nella capitale è componente della redazione del “Tempo”, mentre, subito dopo, diventa redattore della “Stampa” di Torino.

Nel novembre di quello stesso anno viene eletto deputato socialista per il collegio di Perugia. Da parlamentare sostiene la collaborazione con il governo di Francesco Saverio Nitti, osteggiando poi il gabinetto Giolitti per il suo filofascismo. Sempre nel 1919 la sua firma compare anche su “La Basilicata-Giornale della Sera” e su “Nuova Antologia”. Nel 1921 è tra i fondatori del giornale romano “Il Paese”, vicino alle posizioni di Nitti, di cui assume anche l’incarico di direttore.

Sono proprio le polemiche tra il suo giornale e il “Popolo d’Italia” di Mussolini a determinare un duello tra i due direttori il 4 ottobre 1921. Lo scontro si conclude con la vittoria del futuro Duce a causa del ritiro di Ciccotti per intervenuta crisi cardiaca. Con il fascismo al potere si ritira dalla vita politica andando a vivere presso Nervi.

Nel 1924 ripara in Francia dove svolge intensa attività antifascista che gli costa la perdita della cittadinanza italiana e la confisca dei beni. Tra Parigi e Nizza scrive articoli per vari giornali francesi come la “Dépeche” e il “Midi socialiste”, ma è spesso in polemica con la “Concentrazione” che lo accusa di voler spaccare il fronte antifascista e, addirittura, di collusione con la polizia fascista. Completamente screditato anche per il suo rifiuto di rendere conto al Partito Socialista dei fondi affidatigli per la propaganda in Italia, si trasferisce a Buenos Aires nel dicembre del 1930 dove collabora con varie testate giornalistiche di sinistra, continuando ad essere corrispondente di prestigiosi quotidiani francesi come “Le Soir” di Parigi.

Nel 1932 gli viene restituita la cittadinanza italiana ma sceglie di restare a Buenos Aires dove muore il 14 settembre 1937.

Michele Strazza

http://www.montesca.eu/dbm/ciccotti-scozzese-francesco/

Opere:

  • CICCOTTI, Vogliamo le riforme, Tip. cooperativa, Asti 1902.
  • , Dopo il congresso di Firenze, Tipografia dell’Unione cooperativa editrice, Roma 1908.
  • , Azione e legislazione anticlericale, Coop. tipografica Avanti, Roma 1910.
  • , Alcune buone leggi che gl’interessati trascurano, Industrie grafiche, Pescara 1910.
  • , Il caso Ferri e la partecipazione dei socialisti al governo, Nerbini, Firenze 1910
  • , L’Italia in rissa, Rassegna internazionale, Milano 1925.

ID., El canon entre los dientes (el fascismo esempio la guerra), Libreria y editorial la Cultura, Buenos Aires 1933.

 

Bibliografia

  • ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO, Ministero dell’Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Ufficio centrale d’investigazione, bb. 23, 31, 45.
  • , Ministero dell’Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Divisione affari generali e riservati, serie F1, stampa italiana (1894-1931), b. 26.
  • V. CANNISTRARO, La fabbrica del consenso. Fascismo e mass media, Laterza, Roma-Bari 1975.
  • CASTRONOVO, La stampa italiana dall’Unità al fascismo, Laterza, Bari 1970.
    FONDAZIONE EINAUDI TORINO, Archivio Nitti, sez. II, fasc. Ciccotti Francesco, Ferraris Dante, Parodi Luigi.
  • ORLANDO (a cura di), Sul sindacalismo di Giuseppe Di Vittorio, Lulu enterprise, Cerignola 2009.
  • G. ROTA, Intellettuali, dittatura, razzismo di Stato, Franco Angeli, Milano 2008.
  • P. SERGI, Patria di carta. Storia di un quotidiano coloniale e del giornalismo italiano in Argentina, Pellegrini editore, Cosenza 2012.
  • M. STRAZZA, Lucani in Parlamento. Repertorio di deputati e senatori lucani (1861-1961), EdiMaior, Venosa (PZ) 2010.

Link

 

https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-ciccotti_%28Dizionario-Biografico%29/ di Luigi Agnello – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 25 (1981)

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