LO POMO ORESTE CARMELO

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LO POMO ORESTE CARMELO

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Potenza, 26 agosto 1959

Giornalista, poeta e scrittore, caporedattore centrale del TGR RAI Campania, già caporedattore del TGR RAI Basilicata.

Oreste Carmelo Lo Pomo nasce a Potenza il 26 agosto del 1959. Studia al liceo classico “Quinto Orazio Flacco” della sua città, scelta dettata dall’indole umanistica che lo porta ad incamminarsi sui sentieri del giornalismo – perfezionato in futuro dalla laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Cassino – e della poesia intrapresi, si può dire, contemporaneamente. Sul finire degli anni ’70, infatti, inizia a muovere i primi passi in emittenti radiotelevisive private e nelle redazioni locali de “Il Nuovo Corso”, “Tribuna di Basilicata”, “Cronache Lucane” e “Il Corriere Lucano”. Inizia, altresì, a comporre versi che confluiscono nella sua prima raccolta, pubblicata nel 1982, “La Luna dai rami d’ulivo” (Ed. La Spiga), sussurri di pensieri di un giovane che prova ad indagare sul senso profondo delle cose.

Nello stesso anno si iscrive all’Albo dei giornalisti e, da qui in avanti, la carriera prosegue lavorando, tra il 1982 e il 1985, alla sede regionale all’Ansa, e tra il 1984 e il 1987 al quotidiano romano “Il Tempo” con il ruolo di corrispondente.

Nel 1984 arriva in RAI e, tre anni dopo, viene assunto come praticante.

Nel 1988 e fino al 1996 scrive, in qualità di collaboratore esterno, per il settimanale economico “Capitale sud” dedicato ai problemi dello sviluppo dell’imprenditoria del Sud.

Nel 1989 diventa giornalista professionista. In RAI, dove lavorerà alla sede lucana, ha modo di seguire nuovi percorsi professionali in programmi storici della televisione, a fianco di personaggi del calibro di Sergio Zavoli con cui, da inviato speciale nominato nel 1991, collabora alle inchieste del programma “Viaggio nel sud” fino al 1993. Sempre da inviato partecipa, inoltre, alle trasmissioni “La cronaca in diretta”, “la Vita in diretta”, “Neapolis” e realizza collegamenti con “Chi l’ha visto” e “Mi manda Lubrano”.

Nel frattempo, continua a dedicarsi alla poesia, componendo versi che mostrano un certo cambiamento stilistico dell’autore, esito della naturale maturazione dell’uomo e del professionista. Nel 1993 pubblica “Ampexando” (Ed. Ermes), poesie sugli errori dei giornalisti. Il richiamo alla sua professione fatto attraverso il mezzo tecnologico che permette di registrare immagini e parole, serve all’autore per esprimere le caratteristiche del mondo dell’informazione, sempre più celere ed immediato e meno disposto alla calma e alla riflessione. Cosa, quest’ultima, che invece consente la poesia, il contraltare utile a ripristinare, in chiave stavolta più ironica, un equilibrio che è auspicabile ritrovare. La raccolta vince il Premio Nazionale di Poesia Montecatini nel 1995.

Nel 1994 ottiene il Premio letterario il Lauro d’oro ad Episcopia (PZ).

L’orientamento umoristico è il riflesso di una formazione scolastica prima, letteraria poi, poco aderente all’austerità e alla magniloquenza, ma ugualmente efficace nell’acquisire e trasmettere concetti anche di una certa portata. Maestro, e suo maestro, in questo è il poeta di fama internazionale, Vito Riviello, potentino come lui di cui ammira la genialità di autore, insofferente a regole ed orientamenti, e l’audacia di aver sfidato la monumentalità della cultura ufficiale con la comicità, l’ironia, le singolari “uscite” spiazzanti. Il giornalista aderisce a questo modo di fare poesia, e in seguito prosa, allineandosi ad un altro celebre poeta del Novecento, il britannico Wystan Hugh Auden che ebbe a dire: “Ho il sospetto che senza qualche sottofondo comico oggi non sia possibile scrivere genuini versi seri”.

Nel 1998 pubblica, dunque, la silloge poetica “Poeti di limoni forever and ever” (Ed. Ermes) dove riprende il filo ironico di un discorso in versi che continua a focalizzarsi sulle tante realtà del mondo, anagrammandole con un uso insolito di parole che resta sempre rispettoso.

Riveste più volte il ruolo di vicecaporedattore e quello di consigliere nazionale dell’UCSI, l’unione cattolica della stampa italiana.

Dal 1998 al 2001 è componente della commissione sulla tutela dei minori dell’ordine dei giornalisti, impegno che lo porta a maturare una maggiore sensibilità in questo delicato campo. Sull’argomento scrive il saggio “Quando l’infanzia fa notizia”, che è incluso nel volume “L’altra infanzia”, curato dal prof. Pietro Ferrara pediatra del Policlinico Gemelli di Roma, dove vengono approfonditi gli aspetti medico-psicologici del maltrattamento infantile.

Nel 2000 esordisce anche come sceneggiatore. È coautore, infatti, del testo “La Storia bandita”, cine spettacolo che narra, in forma romanzata, il brigantaggio meridionale dell’Ottocento visto dalla parte dei vinti. Si tratta di uno spettacolo di teatro popolare e multimediale che unisce musical, cinema e recitazione nel suggestivo “palcoscenico” del Parco Nazionale della Grancia, situato nel cuore verde della Basilicata in territorio di Brindisi di Montagna. L’opera, che sarà replicata ogni anno nei mesi estivi, vanta la regia di Victor Rambaldi e di altre autorevoli firme del panorama musicale e teatrale italiano, unite in un corposo lavoro dai sorprendenti effetti scenici.

Nel 2001 diventa Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Basilicata, incarico che detiene fino al 2009.

Nel 2005 ottiene a Roma il Premio internazionale “Giuseppe Sciacca” per la categoria giornalismo, un riconoscimento che si allinea alle finalità della omonima fondazione dirette alla tutela, valorizzazione e salvaguardia dei soggetti deboli in riferimento a qualsiasi area geografica del mondo.

Nel 2008 pubblica “I telecomandati. Minori e TV: gli effetti della teledipendenza” (Ed. Arduino Sacco). Con questo saggio l’autore torna sul mondo dei media, TV, computer, internet, interrogandosi sul loro modo di interferire sul naturale processo psicologico di chi ne usufruisce. L’analisi è un invito all’autocritica per gli operatori del settore, chiamati ad una maggiore moderazione, ma è anche un invito alla riflessione per coloro che, a vario titolo, si dedicano all’educazione, alla cura, alla formazione dei minori, con l’obiettivo di scongiurare patologie e dipendenze. Il volume, nello stesso anno, ottiene il Premio speciale per la saggistica del Premio Letterario Basilicata.

Dal 2009, ed ancora per il triennio 2021-2024, è componente esecutivo nazionale dei giornalisti mentre, nel 2010, è nominato caporedattore del TGR Basilicata.

Nel 2014 riceve a Policoro il Premio Heraclea per il giornalismo.

Nel 2015 torna alla letteratura ma stavolta con la narrativa pubblicando “Le biglie di Natale, Affaccio sul cortile, Mi Night in Potenza: racconti” (Ed. Valentina Porfidio).

Nel 2016 vince il Premio Maratea per il giornalismo

Dal 2017 è membro della Segreteria Comitato tecnico scientifico scuole di giornalismo e formazione ODG e Consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti.

Nel 2018 è nuovamente in libreria con il romanzo “Malanni di Stagione” (Ed. Cairo). È una storia nella storia con cui l’autore si addentra nelle vite di gente comune di una comune provincia del Sud, narrandone il bagaglio esperienziale fatto di situazioni, abitudini, convinzioni, debolezze. Il romanzo inizia con il ritrovamento casuale, a distanza di vent’anni, di un manoscritto il cui autore è un giornalista che cura la cronaca giudiziaria di un giornale locale. Era stato dimenticato nella soffitta, accantonato a causa di quel senso di amarezza che ne ha accompagnato la stesura, per il contenuto difficile da elaborare. Il giornalista ha racchiuso in quelle pagine la vicenda legale di un suo amico coinvolto, incolpevolmente, in loschi affari svelati dalla magistratura dopo lunghe indagini.

Oreste Lo Pomo nel romanzo prova a dare voce ai tanti dimenticati all’interno degli ingranaggi di una macchina giudiziale incomprensibilmente inceppata, e che pagano a volte un prezzo non dovuto. Con fare straordinariamente empatico si avvicina all’animo dei personaggi producendo una narrazione tra il sarcastico, l’amaro e il divertente che incede fluida, grazie ad una prosa dagli accenti colloquiali, tipica della narrativa americana di cui è assiduo lettore. L’opera, che è un ulteriore richiamo all’etica della professione, convince la giuria di diversi Premi. Quella del Premio Letterario Basilicata che, nello stesso anno, gli conferisce la menzione speciale per la Narrativa. Quella del Premio Narrativa Maratea e del Premio letterario “Giuseppe Berto”, prestigioso riconoscimento nazionale per un’opera prima di narrativa, che la seleziona fra i cinque arrivati in finale. Sempre nel 2018, a Cirigliano (MT), vince il Premio “Torre d’Argento” e, l’anno successivo, il romanzo è selezionato al Premio Strega dove il giornalista potentino, proposto da Maria Cristina Donnarumma, è tra i 57 autori che si sfidano nella fase finale. Il libro, poi, nel 2021 viene ulteriormente premiato ad Aliano (MT), alla XXIIa edizione del Premio letterario “Carlo Levi” per la Narrativa.

Nel 2019 riceve a Matera il Premio Eccellenze lucane organizzato dall’Unione nazionale delle Proloco proprio nell’anno in cui la Città dei Sassi è Capitale Europea per la Cultura.

Dal 2021 è Segretario Commissione giuridica consiglio nazionale ordine giornalisti CNOG.

Nel marzo del 2022 lascia la guida del TGR Basilicata poiché nominato Caporedattore Centrale TGR Campania.

Anna Mollica

 

BIBLIOGRAFIA

  • ORESTE LO POMO La Luna coi rami d’ulivo, Edizioni La Spiga, Loreto (AN), 1982
  • ORESTE LO POMO Ampexando, Ermes Edizioni, Terni, 1993
  • ORESTE LO POMO Poeti di limoni forever and ever, Ermes Edizioni, Terni, 1998
  • ORESTE LO POMO I telecomandati, Arduino Sacco Editore, Roma/ Bella (PZ), 2008
  • ORESTE LO POMO Le biglie di Natale, Affaccio sul cortile, Mi Night in Potenza: racconti, Valentina Porfidio Editore, Moliterno (PZ), 2015
  • ORESTE LO POMO “Malanni di Stagione”, Cairo Editore, Milano, 2018

 

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