VERRASTRO VITO VINCENZO

nuova puglia d'oro_total white

VERRASTRO VITO VINCENZO

Lucania_d_oro bianco

Avigliano (PZ), 6 maggio 1919 – Potenza, 9 agosto 2004.

Politico e insegnante, primo Presidente della Regione Basilicata, Senatore della Repubblica; storico il suo discorso in Senato nel ‘69 in cui chiede l’attenzione del Parlamento per istituzione in Basilicata dell’Università, a 13 anni dall’avvio ufficiale dell’Ateneo Lucano.

Verrastro Vito Vincenzo, politico, insegnante e primo presidente della Regione Basilicata, nasce ad Avigliano (PZ) il 6 maggio del 1919. Suo papà Leonardo è un imprenditore agricolo mentre la mamma Rosa Maria Gerardi è casalinga. In lui vigono solidi convincimenti cristiani che mette in pratica interiormente, svolgendo un’intensa vita spirituale, ed esteriormente impegnandosi attivamente nel sociale. Nel ‘36 diventa presidente della Gioventù Italiana di Azione Cattolica del suo paese (poi presidente diocesano dal ‘42 al ‘46) e tre anni più tardi fonda, sempre ad Avigliano, la Conferenza di San Vincenzo dedita all’aiuto dei bisognosi. A Potenza, città poco distante, frequenta il Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco”.

Da subito ostile al Fascismo, solidarizza con alcuni confinati politici giunti ad Avigliano, tra cui Manlio Rossi-Doria e Franco Venturi, e prende parte al Comitato di Liberazione Nazionale per il suo Comune. Nel ’44, all’Università “Federico II” di Napoli si laurea in Lettere e, nello stesso anno, è cofondatore della sezione aviglianese della Democrazia Cristiana. Nel ’45 torna al Liceo dove ha studiato, stavolta, da insegnante di Italiano e Latino, e nel ’48, è professore ordinario di Italiano e Storia presso l’Istituto Tecnico Commerciale di Potenza, divenendone preside l’anno successivo.

Intanto matura in lui l’interesse per la politica che diventerà una vera e propria passione con il passare degli anni. Nel 1952 è, allo stesso tempo, consigliere comunale di Avigliano e consigliere provinciale di Potenza, assumendo qui la carica di assessore. Si interessa ai problemi della terra, dell’occupazione, della casa, di come agire per avviare il processo di civilizzazione. Sono temi molto sentiti in un territorio che vuole cambiare rotta rispetto al passato.

Nel ‘58 lascia la carica di preside per intraprendere il cammino all’interno della politica e delle Istituzioni pubbliche in maniera più incisiva. Diventa Segretario provinciale della Dc, vicepresidente dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese e Presidente della Provincia di Potenza. Questi nuovi impegni gli consentono di ampliare il suo operato su una zona più vasta.

L’anno dopo è consigliere nazionale della Democrazia Cristiana e presidente del Consorzio Industriale di Potenza. Nel ‘63, con decreto del Capo dello Stato viene insignito della medaglia d’oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte.

Nel ‘67 lascia la carica di Presidente della Provincia e, l’anno successivo, è eletto Senatore nelle fila della DC. Lo sguardo lungimirante che lo contraddistingue, unito alla ferma convinzione del valore della Cultura scientifica ed umanistica, lo porta a pronunciare in Senato lo storico discorso in cui chiede l’attenzione del Parlamento per istituzione in Basilicata dell’Università. Siamo nel ‘69, a 13 anni dall’avvio ufficiale dell’Ateneo Lucano.

Nel 1970 viene data attuazione al dettato costituzionale che stabilisce la divisione del territorio della Repubblica italiana in Regioni. Nello stesso anno Verrastro si dimette da senatore per assumere la carica di Presidente della Regione Basilicata, il primo del neonato Ente pubblico da costruire dalle fondamenta. A partire dallo Statuto regionale, in cui fa inserire una prefazione richiamante i valori della Resistenza e i principi fondanti di questa nuova realtà che ambisce ad un maggiore avvicinamento delle Istituzioni statali alle esigenze dei cittadini. Con queste premesse, sotto la sua guida, prende vita un modello di Regione moderno presto notato a livello nazionale ed europeo, esaminato da ricercatori americani e dall’Istituto Cattaneo, specializzato in studi politici, economici e sociali.

Sul piano attuativo il presidente lavora all’architettura dell’Ente, al risanamento e allo sviluppo economico e sociale del territorio che viene interessato da opere infrastrutturali: dighe, industrie come il polo chimico e le fabbriche metalmeccaniche, strade per collegare agevolmente l’entroterra con la costa jonica, Istituti superiori per elevare il grado di alfabetizzazione e professionalizzazione dei lucani. Dimostra di avere capacità di programmazione e gestione dei fondi pubblici, cura i rapporti con tutti i Comuni regionali, con gli enti ecclesiastici senza mai trascurare i meno abbienti.

Nel ‘73 diventa presidente della Deputazione di Storia Patria della Lucania, dopo averne seguito l’iter di fondazione a fianco dello storico Raffaele Ciasca, il primo a presentare nel ‘57 un disegno di legge per la costituzione di un’autonoma Deputazione di Storia Patria staccata dalla Calabria. Detiene l’incarico fino al 1995.

Verrastro, tuttavia, prosegue la sua attività a servizio di un territorio che vuole venga valorizzato mantenendo viva la memoria del suo passato. Nel ‘74 promuove la creazione della sezione lucana del Centro Studi per la Storia del Mezzogiorno, nato a Salerno nel ’67 e presieduto dallo storico Gabriele De Rosa. Della sede, che è a Potenza, ne diventa vicepresidente.

Nel ‘75 le elezioni amministrative confermano Verrastro presidente della Giunta regionale della Basilicata. Alla fine del quinquennio, però, deve affrontare l’infausto ed inatteso evento del terremoto del 1980. I difficili momenti dell’emergenza seguiti da quelli della ricostruzione, mettono a dura prova la politica amministrativa del presidente il quale deve lavorare ad una programmazione attenta in grado di rimettere in piedi la regione ricoperta in parte di macerie. Difesa del suolo, edilizia, istruzione, sanità, industrie, agricoltura sono gli ambiti su cui intervenire con il consueto sguardo lungimirante che, non solo deve assecondare i tempi ma anticiparli addirittura. La formulazione della L. 219 /1981 diventa, allora, l’occasione per rilanciare con più determinazione il progetto della nascita di un ateneo in regione, coerentemente al concetto di ricostruzione che deve essere anche, e soprattutto, culturale. La mozione viene effettivamente inserita nel dettato normativo e, l’anno successivo, nasce l’Università degli Studi di Basilicata.

Il 1980 è, tuttavia, anche l’anno di uscita del suo libro Augusto Bertazzoni: un lombardo vescovo in Basilicata, (Ed. Zafarone e Di Bello) dedicato al prelato mantovano che guidò la diocesi di Potenza dal 1930 al 1966.

Due anni dopo giunge il nuovo incarico di presidente della Società consortile per lo sviluppo dell’Università della Basilicata, che detiene fino al 1995, e sempre nel 1982, si dimette dalla carica regionale per diventare presidente dell’Istituto di Mediocredito della Basilicata, fondato per sostenere la piccola e media imprenditoria lucana. Nel 1986 riceve il premio LucaniaOro per la Politica, dall’Amministrazione Comunale di Pomarico (MT). Vito Vincenzo Verrastro muore a Potenza il 9 agosto del 2004. Riposa ad Avigliano.

Tante sono le iniziative messe in atto per ricordarne la memoria. Il Premio Letterario Basilicata istituisce la sezione speciale ‘Vincenzo Verrastro’ riservata ad opere edite relative ad aspetti della storia nazionale o europea, e ai problemi derivanti dalle nuove prospettive del Mezzogiorno d’Italia in Europa.

Nel 2008 vengono a lui intitolate la piazza e la strada antistanti la sede della Regione Basilicata di Potenza, e viene pubblicato, a cura di Valeria Verrastro, Del tempo e dell’eterno (Ed. Congedo), volume che raccoglie il diario del politico, padre di quattro figlie, e dell’uomo di fede che ha tratto, dai principi etici e spirituali, l’ispirazione e la forza per attraversare i complicati rivoli della vita pubblica ed affrontare le eterogenee questioni che ha incontrato lungo il suo percorso da amministratore.

Nel 2014, sempre ad opera della stessa curatrice, viene pubblicato Vincenzo Verrastro: fede, cultura, politica. Atti delle Giornate in ricordo di Vincenzo Verrastro, (Ed. Pisani), un volume sul convegno svoltosi ad Avigliano nel 2009.

Sono tutti eventi che intendono mettere in luce, soprattutto alle nuove generazioni, la vita e l’opera del politico che ha cambiato il volto della Lucania afflitta da problemi quali povertà, bassi redditi, emigrazione, disoccupazione, per lanciarla verso la modernità garantendo migliori condizioni di vita per tutti.

Nel suo operare ha sempre tenuto fermo lo sguardo sulle fasce più deboli della popolazione, soprattutto quelle residenti nelle zone rurali, in linea, peraltro, con quanto realizzato in età giovanile a favore di chi avesse più bisogno agendo in un periodo storico di indigenza diffusa. Sostenuto, in questo, dalla profonda fede con cui è andato sempre alla ricerca di Dio, e dalla Cultura, altra sua grande passione, che ha approfondito leggendo, tra gli altri, Sant’Agostino, Dante, Petrarca, Machiavelli, Foscolo, Manzoni, Pascal, Maritain, De Gasperi. Sono queste le variabili che lo hanno reso uomo di alto spessore intellettuale, saggio, riservato e misurato, propenso all’ascolto e al dialogo, capace di stare tra la gente.

Anna Mollica

BIBLIOGRAFIA

 

  • Vincenzo Verrastro, Augusto Bertazzoni: un lombardo vescovo in Basilicata, Tip. Zafarone e Di Bello, Potenza, 1980
  • Vincenzo Verrastro Del tempo e dell’eterno a cura di Valeria Verrastro, Congedo Editore, Galatina, 2008
  • Valeria Verrastro (a cura di), Vincenzo Verrastro: fede, cultura, politica. Atti delle Giornate in ricordo di Vincenzo Verrastro (Avigliano, 6-7 novembre 2009), Pisani Editore, Avigliano, 2014

 

LINK

 

Venerdì 22 novembre 2019, alle ore 17.30, presso la sala del Museo archeologico provinciale “M. Lacava” di Potenza (via Lazio n. 18), si svolgerà la manifestazione Vincenzo Verrastro a 100 anni dalla nascita (1919-2019). Testimonianze, riflessioni, ricordi.

L’incontro, promosso dalla Fondazione Emanuele Gianturco e dal Comune di Avigliano, intende ricordare la figura e l’attività dell’uomo politico lucano a distanza di cento anni dalla sua nascita, avvenuta ad Avigliano il 6 maggio 1919.

I saluti istituzionali saranno tenuti da Rocco Guarino, presidente della Provincia di Potenza e da Vito Summa, sindaco di Avigliano. Gli interventi, sotto forma appunto di testimonianze, riflessioni o ricordi, saranno proposti da Nicola Damiano, Ennio Ielpo, Donato Aicale, Gianpiero Perri e Antonio Lerra. Si è inteso, in tal modo, dare idealmente voce non solo a chi ha avuto modo di collaborare direttamente con Vincenzo Verrastro, ma anche a coloro che lo hanno “conosciuto” o “scoperto” solo di recente, attraverso la lettura dei suoi scritti o la testimonianza documentaria della sua attività. Le conclusioni sono affidate a Giampaolo D’Andrea, presidente della Fondazione Emanuele Gianturco. L’incontro sarà moderato da Giuseppe Molinari.

In occasione della manifestazione sarà allestita una piccola esposizione di documenti provenienti dall’archivio personale di Vincenzo Verrastro.

POTREBBE INTERESSARTI