MASTROBERTI PIER FRANCESCO

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MASTROBERTI PIER FRANCESCO

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Satriano di Lucania 1935

Medico, pittore, scultore, ideatore di schizzi e bozzetti, ha manifestato una grande versatilità e spiccate doti nel campo artistico, passando dalla pittura figurativa al disegno, dalla grafica acquerellata alle vignette e alle caricature e poi alla scultura: gessi, terracotta, tufo e bronzo.

Pier Francesco Mastroberti, uno degli scultori più amati in Lucania, nasce nel 1935 a Satriano di Lucania. Il padre, medico condotto, si trasferisce con la moglie e i figli a Sant’Angelo le Fratte sulla valle del Melandro. Dieci anni più tardi Pier Francesco va a studiare a Potenza, dove segue le lezioni private di donna Tordela, zia dell’onorevole Colombo, per perfezionare le sue conoscenze scolastiche.

Conclude il Ginnasio a Eboli, con continui rientri a Sant’Angelo ove scopre ricchi giacimenti di argilla, con cui si diverte a realizzare pastori per il presepe, mentre comincia a usare tavolozza e colori per i primi quadri. In questi anni lo zio Antonio, pittore per passione, gli regala la sua valigetta dei colori.

 

Frequenta il Liceo classico “T. Tasso” di Salerno e qui mostra la sua bravura nel disegno caricaturale dei compagni di classe che propone al giornale del suo liceo “Il Loggione”

Si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli e rientrato a Sant’Angelo le Fratte esplica il lavoro di medico condotto al posto del padre che nel frattempo era morto prematuramente. Qui realizza il ritratto in argilla della moglie Maria Giovanna e varie sculture caricaturali di personaggi di Sant’Angelo. Nel 1969, dopo un grave incidente, si trasferisce definitivamente a Salerno, dove lavora come medico ospedaliero.

La sua passione per la scultura si fa sempre più viva e si accosta alla figurazione fiorentina del Quattrocento. In ospedale conosce Luciano Amoroso che gli presenta Giovanni De Vincenzo, direttore della cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. De Vincenzo diventa il suo punto di riferimento.

Alla fine degli anni Settanta Mastroberti fonda l’Associazione A.M.Ar.S. (Associazione Medici Artisti Salernitani) insieme ad altri medici artisti. Negli anni Settanta e Ottanta gli viene affidata per il Bollettino dell’Ordine dei Medici di Salerno “la pagina di Mastroberti” dove racconta con vignette e caricature la vita e le vicende legate all’ambiente medico salernitano.

Negli anni Ottanta realizza alcune sculture presepiali bianche, in gesso e garza, che verranno esposte per la prima volta nella cappella di sant’Antonio dei Nobili a Salerno. Si tratta di un presepe figurativo ma moderno realizzato da Mastroberti in materiale semplice e povero, proprio per ricordare il significato profondo di questo evento attraverso l’essenza del gesto e dello stupore di ogni personaggio. Infatti ogni figura di questo presepe sembra vivere con gioia e stupore il momento della nascita del bimbo Gesù.

Giuseppe De Vita lo definisce così: “Il presepe di Mastroberti è un’opera d’arte religiosa e non nel senso tradizionale della parola, traspare nelle figure il senso tradizionale affresco popolaresco in cui prevalgono situazioni tipiche del folclore locale; è un presepe intimista, ieratico e non avulso dal gesto quotidiano.” Ed ancora: “Avverto la sua felicità nel manipolare non le figure ma il loro intimo, il loro atteggiamento di fronte all’evento”.

Sculture presepiali che saranno in mostra al Teatro Stabile di Potenza, al Castello Svevo di Barletta, al Maschio Angioino di Napoli e di qui in mezza Europa. La sua vita di artista sarà da questo momento interessata da una profonda passione religiosa e dall’umanità che esprime la figura di Pulcinella, un chiaro influsso napoletano che si combina con il senso etico della vita proprio della cultura lucana.

Nel 1987 Padre Candido Gallo, assistente religioso dell’ospedale di Salerno, gli commissiona un Crocifisso bronzeo per la cappella della struttura ospedaliera.  Mastroberti prova ad aggiungere alla levigatezza di Greco e De Vincenzo la potenza di Rodin e di Michelangelo. Ma Mastroberti scompone la materia, lacera la carne del Cristo, allarga le sue braccia come per abbracciare l’umanità. Realizza in seguito il “Cristo interlocutore” in bronzo per la Sala Scozia dell’Ospedale di Salerno e un terzo Crocifisso “Il Grido” che viene collocato, a Salerno, nel chiostro del convento dei Cappuccini. Il viso del Cristo qui è deformato dal dolore, così che l’interiorità emerge nella maschera del volto.

Nel 1990 realizza il busto bronzeo del dr. Cap. Nicola De Cesare, visibile a Salerno presso l’omonima agenzia Marittima. In questi anni realizza un altro ritratto in terracotta della moglie Maria Giovanna e un ritratto in bronzo in ricordo di Andrea Fortunato, giocatore della Juve, busto esposto al Policlinico dell’Università di Perugia. In seguito realizzerà, su commissione, diversi ritratti in bronzo per luoghi pubblici e collezioni private.

Seguirà nel 1999 il gruppo bronzeo la “Vittoria alata” per i Caduti di Sant’Angelo. In questo monumento emergono dalla materia informe della base, tre figure maschili che sorreggono la Libertà, raffigurata da una donna alata e da una colomba della pace. Il gruppo scultoreo, alto 6 m., si libra sulla valle del Melandro e si armonizza col paesaggio circostante e con un paese forgiato sulla pietra e sul verde della montagna. Ma questo è anche l’anno in cui egli dona alla Pinacoteca comunale di Bernalda-Metaponto la “Maternità”, dove ancora è riconoscibile l’influenza di Rodin.

Realizzerà nel 1999 per gli Ospedali Riuniti di Salerno un bronzo di “Padre Pio confessore”, un incontro delicato tra una fanciulla devota e inginocchiata e il frate.

Nello stesso anno crea il Logo degli Ospedali Riuniti di Salerno, monumento in ceramica astratto-figurativa realizzato in collaborazione con il ceramista Andrea Guarino.

In questi anni si dedica a diverse opere tra cui alcuni presepi in molteplici materiali e un presepe in terracotta, costituito da cinque sculture michelangiolesche appena abbozzate e non finite. L’opera sarà esposta a Giffoni Vallepiana e al Krippenmusem di Telghte in Germania.

Nel 2004 realizza ancora per Sant’Angelo il gruppo bronzeo, “Padre Pio e i bimbi” e la “Fontana di Bacco e Arianna” per esaltare l’antica tradizione del vino e delle cantine di S. Angelo le Fratte. Del 2007 è un busto di “San Nicola” in ricordo di una chiesetta a lui dedicata in Sant’Angelo e distrutta definitivamente dal terremoto dell’Ottanta.

Nel 2007, Pier Francesco realizza una serie di Pulcinelli. Il primo è “Pulcinella padre” per il Giffoni Film Festival dedicato ai bambini. L’opera è formata da un Pulcinella maestoso e allegro sulle cui spalle, a cavalcioni, vi è un piccolo Pulcinella mentre altri due ‘pulcinelli’ cercano in qualche modo di arrampicarsi a lui. Il passaggio a un presepe di gesso in cui ogni personaggio è impersonato da un Pulcinella è breve. Sembra di essere tornati a opere seicentesche popolate da questa maschera.

Sempre nel 2007 realizza il ritratto in marmo del marchese Atenolfi, in esposizione presso il corridoio dei ritratti dei Presidenti a Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno.

Nel 2008 dona al suo paese il bassorilievo di bronzo raffigurante il Vescovo spagnolo Juan Caramuel y Lobkowitz che soggiornò a S. Angelo nella seconda metà del Seicento (1657-1673) e che in questo paese impiantò la prima tipografia del Sud. Alcuni libri seicenteschi stampati a Sant’Angelo sono conservati presso la Biblioteca dei Frati Cappuccini di Vietri di Potenza.

Segue nel 2009 la scultura monumentale di “San Michele Arcangelo”, collocata a Sant’Angelo Le Fratte nella zona detta Cupa che sovrasta la piazza del paese.

Nello stesso anno viene pubblicata una tesi di laurea dell’Università degli Studi di Salerno a cura della docente Maria Gabriella Guglielmi “Un’impresa che ha promosso l’arte: l’Ippodromo Valentinia”, tesi dedicata ad alcuni artisti salernitani tra cui Mastroberti.

È del 2010 la “Targa Commemorativa” in ceramica in memoria di tre avvocati trucidati, esposta nella sezione penale del Palazzo di Giustizia di Salerno.

Nel 2011 Mastroberti dona un Pulcinella di terracotta al Museo di Pulcinella di Acerra.

Nel 2013 un’altra tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea “Pier Francesco Mastroberti Artista Medico” dell’Università degli Studi di Salerno racconta la vita di Mastroberti attraverso la sua arte.

Nell’estate del 2014 è ospite con cinque opere all’esposizione Scultura Lucana Contemporanea delle Grandi Mostre nei Sassi di Matera presso le chiese di San Nicola dei Greci e Madonna delle virtù e fa dono al Musma di due sculture: il “Giocoliere”, bronzo di due metri e l’originale del Cristo “Il Grido”, in gesso di 1,20 m di altezza.

Nel Natale del 2014, a Matera, nello stesso Complesso rupestre di san Nicola dei Greci e Madonna delle virtù espone i suoi presepi in gesso, terracotta e rete metallica in una mostra di arte presepiale personale.

Nel 2017 realizza il ritratto di Totò, busto bronzeo collocato nei giardini del Belmond Hotel Caruso di Ravello.

Nel 2019 partecipa alla mostra collettiva d’arte contemporanea “Lo spazio del tempo. Tra un attimo e l’eternità”- presso il Complesso Museale dello Spirito Santo di Pellezzano di Salerno.

Nel 2020 è ospite della mostra “Idilli Cromatici. Omaggio a Leopardi a 200 anni dall’Infinito” – PALAZZO DELLA CORGNA – di Città della Pieve (PG).

Nel corso degli anni ha illustrato diversi libri con grafiche acquarellate e disegni a matita e china tra cui “Le novelle dell’Acquafetente” (1993), “Andar per conventi” (2005) e “Per le vie dell’ospedale” (2007) di Padre Candido Gallo.

Ma l’amore per la città di adozione non scema e attualmente l’artista sta realizzando un portale in bronzo per la Chiesa Madre di Sant’Angelo le Fratte, dove i bassorilievi rappresentano il “Sacro Cuore di Gesù” e la “Cacciata dal Paradiso” degli Angeli ribelli.

Mentre per un’associazione di “Amici di Sichelgaita”, ha realizzato, nel 2020, una scultura in bronzo che ritrae la principessa longobarda andata in sposa nell’ XI secolo a Roberto il Guiscardo.

La Vittoria alata – Monumento ai caduti – bronzo h 6mt. – Sant’Angelo le Fratte -PZ  1998 1,60 MB

Biografia Mastroberti

http://www.mastroberti.it/biografia

Pittore, scultore, ideatore di schizzi e bozzetti, vignettista, ha manifestato da sempre una grande versatilità e spiccate doti nel campo artistico, passando dalla pittura figurativa al disegno, dalla grafica acquerellata alle vignette e alle caricature. Poi la scultura: gessi, terracotta, tufo e bronzo.

Laureatosi in medicina e chirurgia ha esercitato la professione di medico a Salerno. Qui ha vissuto, operando parallelamente nella dimensione della creatività, acquisendo uno spazio sempre più ampio e solido nel mondo artistico. La scultura è l’espressione che, per sua esplicita ammissione, privilegi. Allievo del Maestro G. De Vincenzo, insigne esponente della scultura partenopea contemporanea, Mastroberti deve in parte a lui la scelta della scultura come espressione di privilegio nel proprio panorama artistico ed emozionale.

“Ballerine, Cavalli, Pulcinella, Figure di Uomo nell’eterno completarsi con la donna, fanno da scenario principe in questa capacità di espressione del corpo umano e delle icone che lo rappresentano. La spiritualità del maestro prende la sua forza da quel pathos, tipico delle sue opere che, in più di un’occasione, porta al ricordo dell’espressionismo di Munch. Così il “non finito” di alcune sue sculture ci riporta al tardo Michelangelo della “Pietà Rondanini”, dove la materia prevale sulla figura. Mastroberti spesso ama solo abbozzare le sue filiformi creazioni che ci restituiscono da un lato la sensazione visiva impressionista, dall’altro lo slancio dinamico futurista.

Per completare, bisogna fare una importante “sosta visiva” sulle opere monumentali del Maestro, opere che gli permetteranno, per la loro presenza, per la loro forza, per la loro dinamicità e capacità comunicativa, di rimanere nella storia: si tratta di opere che costituiscono una tappa d’obbligo per una documentazione sull’autore.” (Prof.ssa M. G. Guglielmi – Università degli Studi di Salerno)

Lo scultore è autore di diverse opere pubbliche tra cui il LOGO dell’ospedale di Salerno, il Monumento “La vittoria alata” e la fontana monumentale di “Bacco e Arianna” a Sant’Angelo le Fratte (PZ).

https://www.talentilucani.it/a-pier-francesco-mastroberti-il-premio-per-la-scultura-padre-pio/

A PIER FRANCESCO MASTROBERTI IL PREMIO PER LA SCULTURA “PADRE PIO”

DI REDAZIONE IL 31/05/2019 CULTURA IOLANDA CARELLA

Grande successo ha riscosso il Concorso Nazionale “Padre Pio, esempio di fede e santità per il nostro tempo”, bandito dal quotidiano on line “Dentro Salerno”. La premiazione, si è svolta nella Cattedrale di Salerno il 20 maggio 2019 e il 1° premio per la scultura è stato assegnato all’artista Pier Francesco Mastroberti, di Salerno, con l’opera “Padre Pio confessore”.

Pier Francesco Mastroberti, dopo aver compiuto gli studi classici, si laurea in medicina. Sin da bambino scarabocchia anche sulle pareti di casa e si diverte a modellare l’argilla, realizzando svariate forme. Ora possiede una capacità unica e originale nel costruire strutture complesse, vigorose e profonde che comunicano raffinate emozioni e sensazioni rivelando il suo carattere
semplice, sereno e amante del fare più che del raccontare.

Comincia la sua attività artistica elaborando forme, che esaltano le allegorie delle tradizioni popolari, e realizzando figure umane pregne di tanto realismo. Consapevolmente, continua nella sua ricerca, ispirandosi alla plasticità di Donatello e al non finito di Michelangelo, restando un rivoluzionario della tradizione plastica.

Crea, in pochi minuti con la creta, bozzetti che diventano poi la base delle sue opere, che realizza con vari materiali: terracotta, tufo, gesso, bronzo e alluminio.

“Padre Pio Confessore”, collocato presso gli Ospedali riuniti di San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, è una composizione di bronzo. Il bronzo è un materiale votato all’immobilità e alla rappresentazione del corpo sin dall’antichità, ma nelle opere di Mastroberti le figure non assumono le classiche posizioni fisse: sono vive, dinamiche, piene di energia e ci immergono nel sentimento confuso di uno stratificarsi di generazioni perdute nel tempo e nelle zolle brune delle terra lucana. Sant”angelo Le Fratte, suo paese natale, conserva gelosamente nelle sue piazze, da trasmettere anche alle future generazioni, un ricco patrimonio scultoreo di Pier Francesco Mastroberti.

Jolanda Carella presidente La Spiga d’Oro

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