GIORDANO CAPOBIANCO RAFFAELE

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GIORDANO CAPOBIANCO RAFFAELE

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Rionero in Vulture 27 maggio 1905 – Auberry 15 luglio 1993

Pugile campione del mondo dei pesi welter nel 1933 e dei pesi medi nel 1938; è riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

Raffaele Giordano Capobianco (Young Corbett III) – Dati biografici: Nazionalità, Italia /Stati Uniti – Altezza 171 cm – Pugilato/Boxing Categoria Pesi welter, Pesi medi Ritirato 20 agosto 1940 – Carriera Incontri disputati: Totali 158 – Vinti (KO)124 (33) – Persi (KO)12 (4) Pareggiati 22

Young Corbett III, pseudonimo di Raffaele Giordano (Rionero in Vulture, 27 maggio 1905 – Auberry, 15 luglio 1993), è stato un pugile statunitense di origine italiana. Fu campione del mondo dei pesi welter nel 1933 e dei pesi medi nel 1938. È riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

Nato a Rionero in Vulture, da Vito Giordano e Gelsomina Capobianco, emigrò con la famiglia negli Stati Uniti, quando era ancora un neonato. Si stabilì a Pittsburgh e poi a Fresno (California) nel 1909. La sua prima occupazione fu quella di venditore ambulante di giornali nel mentre manifestava la passione per il pugilato.

Per gli amici era “Ralph Giordano” ma cambiò ben presto il suo pseudonimo in “Young Corbett III”. Iniziò a boxare all’età di 14 anni, incontrando molti campioni della sua epoca. Il suo primo successo fu il 28 settembre 1919, vincendo contro Paul “Young McGovern” Vautier. In quattro incontri con Young Jack Johnson, ne vinse tre pareggiandone uno. Sconfisse altri importanti pugili come Jack Zivic, Sgt. Sammy Baker e Ceferino Garcia.

Il suo primo grande successo lo ebbe il 22 febbraio 1933, quando si aggiudicò il campionato mondiale dei pesi welter battendo Jackie Fields dopo 10 round. Successivamente fu sconfitto il 29 maggio 1933 da Jimmy McLarnin per knockout.

Passò poi alla categoria pesi medi, vincendo incontri contro campioni come Gus Lesnevich, Mickey Walker e Billy Conn. Altro grande successo lo consegui il 22 febbraio 1938 come campione del mondo dei pesi medi dopo aver battuto Fred Apostoli, dal quale verrà poi sconfitto in una rivincita il 18 novembre di quell’anno. Disputò il suo ultimo incontro agonistico il 20 agosto 1940, vincendo contro Richard “Sheik” Rangel. In contemporanea con la carriera di pugile, svolse l’incarico di istruttore di educazione fisica per la California Highway Patrol, polizia stradale dello stato della California.

Nel tempo libero, si dedicava alla coltivazione di uva. Dopo la sua morte, a Fresno gli venne dedicata una statua in bronzo. Nel 1987, fu introdotto nella World Boxing Hall of Fame e nel 2004 nella International Boxing Hall of Fame. Suo cugino Al Manfredo fu anche un boxer mentre suo pronipote Matt Giordano è un giocatore di football americano.

https://www.boxeringweb.net/index.php/notizie/ultime-notizie/34796-quando-raffaele-giordano-e-alfredo-fred-apostoli-dominavano-il-mondo.html

 

PAOLO LANTINI  27 AGOSTO 2021

Quando Raffaele Giordano e Alfredo Apostoli dominavano il mondo

A Fresno, in California, c’è la statua di Young Corbett III, in pantaloncini e guanti, fra le dodici corde, rigorosamente in guardia destra.

I primi di Settembre del 1905 Gelsomina Capobianco si imbarca da Napoli con in braccio il figlio Raffaele Giordano, partorito solo tre mesi prima a Rionero in Vulture, comune della Lucania che sorge pochi chilometri a sud di Melfi, per raggiungere suo marito a Pittsburgh, partito anch’egli pochi mesi prima in cerca di fortuna.

Quattro anni dopo la famiglia Giordano si trasferisce a Fresno, dove Raffaele cresce a pane e pugilato. Esordisce professionista nel 1919 a soli quattordici anni con il nome di battaglia Young Corbett III; una premonizione, come per seguire le orme del grande William Rothwell, Young Corbett II, campione del mondo dei piuma tra il 1901 e il 1903, re del KO e guardia destra proprio come lui.

Combatte molto e vince spesso nei primi quattro anni di carriera, subendo però anche alcune, poche, sconfitte dovute perlopiù all’inesperienza e alla giovane età. Poi, a partire dal 1925, comincia ad inanellare una impressionante serie di vittorie che lo portano nel Febbraio del 1930 a sfidare il campione del mondo dei welter Jackie Fields, che sette mesi prima aveva detronizzato il palermitano Joe Dundee con un verdetto di squalifica al secondo round.

Ma Fields non ne vuole sapere di mettere in palio il suo titolo contro un “maledetto soutpaw” e il 22 Febbraio del 1930, al Recreation Park di San Francisco scende dal ring sconfitto ma ancora campione del mondo, mentre a Raffaele non resta altro che il ricordo dell’arbitro che gli alza il braccio come vincitore e le urla della folla che lo acclamano quale “vero campione”.

Ma l’appuntamento è solo rimandato. Esattamente tre anni dopo, dopo diciotto incontri con diciassette vittorie e un pari… e che vittorie! … Andy Di Vodi, Paulie Walker, Ceferino Garcia due volte, il 22 febbraio 1933 Jackie Field e Raffaele Giordano Young Corbett III (foto)sono nuovamente di fronte.

Il ring è quello del Seals Stadium di San Francisco e il verdetto ai punti in dieci round è ancora favorevole a Raffaele, ma questa volta è “For The New World Champion” … per il nuovo campione del mondo dei pesi welter. Ma è un regno breve quello di Young Corbett III; dura solo tre mesi. E’ Jimmy McLarnin a detronizzarlo, a Los Angeles, con un tremendo KO al primo round. Dopo quasi un anno di stop la carriera sul ring di Raffaele riprende, e sono ancora grandi match; quindici. Ne vince tredici e due ne perde, contro Lou Brouillard e contro Billy Conn, che sarà in seguito grande campione del mondo dei mediomassimi e due volte sfidante di Joe Louis per il mondiale dei massimi, contro il quale incassa una vittoria e una sconfitta.

Batte anche Mickey Walker e, prima del limite, l’altro futuro re dei mediomassimi Gus Lesnevich battuto KOT al quinto. Si, insomma, tutta gente da Hall of Fame. Quindi, il 22 Febbraio (ancora!) del 1938, sul ring del Seals Stadium di San Francisco, affronta il giovane leone Alfredo “Fred” Apostoli. Fred Apostoli nasce a San Francisco il 2 Febbraio 1913 da genitori originari di San Benedetto del Tronto. Rimasto orfano della mamma all’età di nove anni cresce in un orfanotrofio cattolico dove frequenta la scuola elementare.

Sarà proprio l’orfanotrofio la sua prima palestra di boxe. Sono infatti le suore stesse a spingere i ragazzi a risolvere le loro questioni personali su un ring, con guanti alle mani e regole da rispettare. Al liceo è compagno di classe di Joe Di Maggio, con il quale costruirà una solida amicizia che durerà tutta la vita. Nel 1928 suo padre, che manteneva la famiglia lavorando come operaio e pescatore nella Baia di San Francisco, sarà una delle vittime sul lavoro nel crollo di una diga alla quale stava eseguendo lavori di riparazione.

Da dilettante Fred Apostoli conquista, nel 1934, lo United States National Boxing Championship nella categoria dei pesi medi. L’esordio al professionismo è al Civic Auditorium di San Francisco contro Gilbert Attell, che è al suo centodiciottesimo incontro. Fred vince KOT al terzo round. Sei mesi dopo, sullo stesso ring, affronta nientemeno che il futuro Hall of Fame Freddie Steele (93-2-11) contro il quale subisce la prima sconfitta, per KOT al decimo ed ultimo round. Poi ventiquattro match e ventitré vittorie con nomi quali l’attuale campione del mondo dei medi Babe Risko, Lou Brouillard, Ken Overlin, che lo batte ai punti in dieci round con verdetto non unanime, Marcel Thil, contro il quale conquista al Polo Gronds di New York la cintura IBU World dei medi e Freddie Steele, contro il quale prende una sonora rivincita imponendogli lo stop per KOT al nono round.

E siamo al 22 Febbraio 1938 al Seals Stadium di San Francisco. Arbitro dell’incontro il signor Toby Irwin. Si combatte a livello dei pesi medi. Entrambi al peso fanno registrare 72,3 Kg ma Apostoli, medio naturale, è più alto di undici cm (177 contro i 166 di Giordano). Young Corbett III ha un record di 115 vittorie, 31 per KO, 11 sconfitte, 20 pareggi e un ND, Fred Apostoli vanta 29 vittorie e 2 sconfitte, 14 i successi prima del limite. Apostoli viene però da un durissimo scontro al Madison Square Garden appena due settimane prima contro Glen Lee, un tipo da 50-7-4, risolto solo ai punti e per split decision in dodici combattutissimi round. Giordano, che ha disputato il suo ultimo match due mesi prima, è più riposato. E forse è proprio questo a fare la differenza.

Dopo dieci bellissimi round Mr. Irwin alza il braccio a Young Corbett III e, il successivo 5 Marzo la California State Athletic Commission riconosce Raffaele Giordano come campione del mondo dei pesi medi. A quei tempi, per capirci, c’era un po’ di confusione tra le varie commissioni e i vari enti, NYSAC, NBA, IBU… e nella categoria dei medi il titolo del mondo “vero”, ossia lineare, possiamo affermare essere vacante dal 1931, ossia da quando Mickey Walker lo rese tale per tentare l’avventura tra i mediomassimi.

Ora, dal Luglio del 1936, ossia dalla sua vittoria su Babe Risko, NYSAC e NBA riconoscono Freddie Steele campione del mondo e Fred Apostoli(foto), dopo la fantastica nettissima vittoria sullo stesso il 7 Gennaio del ‘38 al Garden senza però titolo in palio, reclama il suo ruolo di sfidante ufficiale. Steele, ridotto quel giorno da Apostoli ad una maschera di sangue, preferisce la strada di una difesa della cintura NBA con Al Hostak (che fra l’altro lo batte KO al primo ponendo di fatto fina alla carriera del grande campione), mentre la Commissione Atletica dello Stato di New York, il NYSAC appunto, riconosce le ragioni di Fred Apostoli, nominandolo sfidante ufficiale del vacante titolo del mondo. Il co-sfidante sarà Young Corbett III. Il match si svolge al Madison Square Garden il 18 Novembre 1938 sulle classiche quindici riprese.

Arbitro dell’incontro Eddie Joseph, giudici Marty Monroe e Bill Healy. Giordano ne viene da due netti successi ai punti su Jackie Burke e Glen Lee, Apostoli da tre vittorie su Glen Lee ai punti, e su Mike Payan e Butch Lynch per KO in poche battute. Giordano inizia forte, accorciando le distanze per via degli undici centimetri che concede in altezza al suo avversario. Vince il primo round, e anche il secondo in seguito ad un richiamo ufficiale per spinte inflitto dal signor Eddie Joseph ad Apostoli. Poi però il peso dei trentatré anni e dei 150 incontri si fa sentire… e da allora è solo Fred Apostoli. Nel settimo round Giordano va due volte al tappeto; al secondo kd lo salva la campana. All’ottavo altri due ko; il primo è un sinistro al corpo doppiato da un gancio destro alla punta del mento. Giordano si rialza al nove, ma barcolla visibilmente. Fred Apostoli è in guardia, pronto a colpire ancora… ma non colpisce. Giordano va giù di nuovo, da solo… ed Eddie Joseph dichiara la fine del match.

Dopo oltre un anno di assenza dal ring Young Corbett III torna a combattere; quattro match e quattro vittorie, poi lo stop definitivo di una carriera straordinaria (122-12-20, KO 32, nd 1) premiata nel 2004 con l’inserimento nella International Boxing Hall of Fame di Canastota.

Hall of Fame anche per Fred Apostoli (2003) che, perso il mondiale NYSAC nell’Ottobre del ‘39 al Garden per mano di Ceferino Garcia, chiuderà la sua carriera nel dicembre del 1948 con un record di 61-10-1, 31 KO. Paolo Lantini.

IL GUERRIERO DEL VULTURE SEMPRE DIMENTICATO

15 Agosto 2021  redazione boxecampionato mondiale pesi medicampionato mondiale welteremigrazioneFresnoLeonardo PisaniMickey Walkernoble artpugilatoYoung Corbett III

La statua a Fresno

Era un giorno del 1933, probabilmente Raffaele Giordano prima dell’importante incontro che lo attendeva, si rilassava con il suo hobby preferito coltivare la vite nelle fertili terre di California, come facevano i suoi antenati nella lontana Lucania, pensava alla sua carriera di pugile. Nonostante i suoi 28 anni, era un veterano: aveva sostenuto già 130 incontri, da quanto appena quattordicenne salì la prima volta sul ring; era un peso piuma; lo speaker lo annunciò come Ralf Giordano, la lo slang californiano non era adatto usciva un pessimo suono; e poi era un “dago” il nomignolo intriso di razzismo con il quale si chiamavano gli americani. Così lo speaker scelse un nome irlandese per il giovane lucano, del resto lo facevano tanti boxer del Bel Paese per favorire la carriera come Ugo Miceli che diventò Hugo Kelly un re del ko, oppure il formidabile piuma siciliano Giuseppe Corrora diviene Johnny Dundee, addirittura l’altro lucano Giuseppe Di Melfi divenne Young Zulu Kid. In molte zone degli USA preferivano non avere pugili italiani sul ring; quindi, risultava una scelta quasi obbligata per non perdere opportunità di futuri incontri.

Per il giovane Giordano scelsero Young Corbett III, a prendere l’eredità di quel straordinario campione dei piuma che fu William Rothwell, un duro e selvaggio uomo del west conosciuto come Young Corbett II. In 14 anni di combattimenti Young Corbett III aveva affrontato tutti i migliori pugili, dai pesi piuma ai welter, rare sconfitte accompagnate da chiarissime vittorie, grazie alla sua velocità e tecnica; un guardia destra dalla boxe spumeggiante, ma fu anche il suo dramma: vinceva ed era talmente forte che faceva il vuoto attorno a sé, ed i campioni mondiali evitavano di difendere la corna contro il terribile mancino lucano.

Ma ripercorriamo la vita di Raffaele Giordano, nato a Rionero in Vulture il 27 maggio 1905.Nel sito della Fondazione Ellis Island si trova traccia dell’avventura dei Giordano- Capobianco: prima parte Vito da Napoli con la nave Konig Albert ed arriva il 2 maggio del 1905; lascia Rionero la moglie in attesa della nascita del bambino, poi dopo il parto arriva nel lungo viaggio della speranza anche Gelsomina ed il piccolo Raffaele di solo 3 mesi, sempre da Napoli con la nave Prinz Adalbert arrivano a Ellis Island il 6 settembre e li nasce l’errore di trascrizione al piccolo viene dato il cognome paterno e quello materno essendo arrivato con Gelsomina: Raffaele Capabianca Giordano il futuro re dei welter e medi. Ma se si cerca nel web, anche nei siti specialistici il suo luogo di nascita speso è errato – tranne qualche eccezione che ha recepito vecchi articoli del sottoscritto- si trova Potenza, near Napoli, South Italy ed addirittura l’inesistente Protenza.

Mille lavori, poi la boxe, come detto inizia da professionista appena adolescente, fa la sua trafila con decine di incontri finchè combatte e sconfigge i pretendenti al titolo mondiale dei leggeri: Jack Thompson e Young Harry Wills, ma l’autorità incontrastata della boxe americana ovvero la rivista The Ring di Nat Fleisher non lo mette mai nella classifica dei 10 migliori della categoria, cresce e diventa un welter. Ancora peggio, batte Margas, Joe Vargas, il forte Eddi Zivic, di nuovo Jack Thompson e poi nel 1928 batte il n. 1 della classifica mondiale welter Sergeant Sammy Baker.

Inutile, l’italiano viene snobbato dai “signori della Boxe. Testardo, sicuro di sé continua la sua attività affrontando tutti; in 4 anni oltre ai migliori della categoria affronta con successo l’eterno rivale Young” Jack Thompson ed l’ex oro olimpico Jackie Fields ; vittorie nette contro due pugili che in quegli anni vinceranno il titolo mondiale dei medi, lo difenderanno contro avversari più malleabili, si affrontano da loro ma nessuno vuole affrontare il mancino lucano con il titolo in palio. Solo dopo alcune convincenti vittorie tra le quali due volte contro il futuro campione mondiale dei pesi medi Ceferino Garcia, finalmente il rionerese ha la sua chance mondiale.

Contro Field; è il 22 febbraio 1933, sede il Seals Stadium di San Francisco in California , gremito all’inverosimile; il campione mondiale Jackie Fields contro Young Corbett III, il mancino di Fresno, una rivincita essendosi i due già incontrati nel 1930 e il risultato fu identico vittoria ai punti di Corbett III, un capolavoro del lucano, che iniziò sornione, nelle prime riprese giocò solo di velocità lasciando l’iniziativa a Field; prese le misure, sfece stancare l’avversario, poi iniziò a lavorarlo con maestria e velocità fino al verdetto finale.

Un incontro che entrò nella storia della boxe perché Corbett III fu il primo guardia destra a vincere il mondiale dei welter, Corbett III come tutti i pugili delle categorie inferiori non prendeva borse eccezionali, privilegio dei massimi; quindi doveva combattere spesso. Poi era un uomo coraggioso e leale, affrontava tutti anche i più forti e dopo appena tre mette in palio il titolo contro lo straordinario Jimmy McLarnin, tra i più straordinari pesi welter della storia della boxe, un eccezionale tecnico con il pugno da KO.

Corbett III ormai logoro dal centinaio e passa di incontri, prende un colpo a freddo, il più terribile per un mancino, il diretto destro di incontro e va ko al finire della prima ripresa. Forse un altro avrebbe pensato al ritiro, il lucano non si arrende ed inizia una seconda carriera come peso medio che ha dell’eccezionale: perde contro il rude campione mondiale dei medi Lou Brouillard ma batte l’incommensurabile Mickey Walker tra i migliori medi e welter della storia, sconfigge il futuro campione dei mediomassimi Gus Lesnevich affronta il promettente medio Billy Conn – tra i più grandi mediomassimi della storia -che metterà al tappeto vincendo ai punti e perdendo la rivincita, poi un altro titolo mondiale, quello dei medi un doppio derby italiano e californiano contro l’emergente Fred Apostoli di San Francisco, ironia della sorte stessa data della vincita del mondiale welter, è il 22 febbraio 1938, l’anziano Corbett III vincerà ai punti, poi darà la rivincita a dicembre perdendo il titolo.

Prosegue per qualche anno fino al 1940, sconfiggendo buoi pugili poi il ruggito del leone del vecchio gladiatore del Vulture, affronta il numero 1 delle classifiche dei pesi welter Richard “Sheik” Rangel nella sua Fresno, nelle scommesse è dato sfavorito contro il ventunenne avversario, ma invece da una lezione di boxe, vince ai punti e si ritira.

Una carriera eccezionale, 155 incontri, vincendone 121, perdendone 12 e pareggiando 22 volte, per un totale di 1067 round nell’arco di 12 anni di carriera( 1919-1940). La nipote di Corbett III Ann in un sito di genealogia racconta che fu un intero gruppo familiare a partire dal Vulture: Giordano, Manfredo ( Manfredi), Traficante, Dilonardo ( cambiato in Leonardo a Ellis Island ) e Di Licchio. Una famiglia di sportivi, oltre a Corbett III anche un cugino ottimo pugile Al Manfredo che ha disputato un mondiale welter e gli zii rioneresi Manfredo Ralph manager e Frank arbitro; la tradizione continua, infatti, il pronipote di Corbett III Matt Giordano è un professionista di football con i Colts ha vinto 2007 il Super Bowl contro i Chicago Bears.

Ralph Giordano è scomparso a Auberry, 15 luglio 1993.  La città di Fresno ha dedicato a Raffale Giordano un monumento –opera dello scultore Clement Renzi- dove vi è inciso che è nato in Rionero In Vulture, La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo, ma per i Lucani è uno sconosciuto; ora spetta a Rionero In Vulture ricordare uno dei suoi figli più illustri.

Servizio La Nuova TG “Young Corbett III

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Servizio La Nuova TG “Young Corbett III – Giordano Capobianco” 22-03-2012 … L’America lo onora …

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