Nato a Giovinazzo e qui ha frequentato il Liceo classico Matteo Spinelli, per poi trasferirsi nel 1983 a Pisa come allievo del corso Ordinario della Classe di Lettere della Scuola Normale Superiore di Pisa. A Pisa si è laureato in Storia relatori proff Cinzio Violante e Vera von Falkenhausen e si è perfezionato con un Dottorato presso la Scuola Normale di Pisa. Dopo essere stato borsista a Tübingen e a Roma, si è trasferito per un decennio a Bologna e per oltre un anno a Monaco di Baviera con un dottorato di Historica.

Dal settembre 1995 lo troviamo presso l’Università della Basilicata, dove è professore ordinario di Storia medievale e attualmente è Direttore del Dipartimento di Scienze Umane.  Da gennaio 2008-luglio 2012: Direttore del Dipartimento di Scienze Storiche Linguistiche e Antropologiche dell’Università della Basilicata; da ottobre 2006-gennaio 2008 membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università della Basilicata; da febbraio 2008-settembre 2015: membro del Senato Accademico dell’Università della Basilicata; da ottobre 2015: membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università della Basilicata.

Membro dei comitati scientifici di numerose riviste, è anche membro del Consiglio scientifico della Commissione Internazionale per la Storia delle Città, del Centro studi sulla Storia degli insediamenti monastici europei presso l’Università Cattolica di Milano e di Dresda e dal giugno 2021 è Presidente della SISMED, la Società Italiana degli Storici Medievisti.

Ha pubblicato oltre centosettanta lavori tra monografie, articoli e recensioni, occupandosi prevalentemente di storia del Mezzogiorno italiano in età medievale, con una particolare attenzione per l’età normanna e sveva; di storia delle città del Mezzogiorno e delle istituzioni ecclesiastiche; di storia del monachesimo; di problemi legati all’insediamento rupestre; non mancano pubblicazioni dedicate al mondo della scuola e della divulgazione.

Francesco Panarelli è oggi un’anima portante della vita culturale lucana e dell’università di Basilicata e non ha fatto mancare il suo apporto negli aspetti organizzativi del Comitato nazionale del Millenario, con una presenza e una passione costanti per i quali la città di Melfi gli è grata.