MATERI VITO

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MATERI VITO

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Grassano (Matera) 2 giugno 1990 – Firenze 8 agosto 2012

Imprenditore di successo, presidente della INGLEN GROUP SpA – Settore Elettromeccanico (INGLEN – ICIET – LA MARIANA – SIME IMPIANTI), Presidente della Finfer SpA Cotto Fiorentino (Il Ferrone, Ceramiche Brunelleschi, Rasseno, La Capaniccia).

Nel 1935 iniziò la sua attività quale tecnico nella società di impianti elettrici Iciet (Impianti elettrici), società che poi acquisì negli anni ’50 iniziando un processo di consolidamento, di espansione e diversificazione. Diede vita a una serie di aziende operanti nei più svariati settori dell’economia nazionale.

Le aziende operanti nel settore tecnico industriale (Inglen, Iciet, La Marina, Sime Impianti) facevano capo alla Inglen Group. Le aziende produttrici di ceramiche e di cotto (Il Ferrone, Ceramiche Brunelleschi, Rasento, La Capannuccia) alla Finfer. Le aziende operanti nel settore edile (Pontedil, Cidiel, Tredil) alla Quaterfin. Tutte le società, che davano lavoro a oltre 700 persone, erano controllate e partecipate dalla finanziaria di famiglia Finmat.

Impegnato in varie iniziative sociali, in particolare nell’Associazione Italiana contro le Leucemie, realizzò e donò un nuovo importante reparto di ematologia per il trapianto del midollo osseo all’ospedale di Careggi di Firenze (con 17 camere sterili complete di laboratori e servizi).

In seguito a un grave intervento lasciò tutte le cariche ricoperte nelle sue aziende, mantenendo soltanto la presidenza onoraria dell’Associazione Italiana contro le Leucemie sezione di Firenze.

Realizzò e donò un nuovo importante reparto di ematologia per il trapianto del midollo osseo all’ospedale di Careggi di Firenze (con 17 camere sterili complete di laboratori e servizi). In seguito a un grave intervento lasciò tutte le cariche ricoperte nelle sue aziende, mantenendo soltanto la presidenza onoraria dell’Associazione Italiana contro le Leucemie sezione di Firenze.

 

Onorificenza

Nominato Cavaliere del Lavoro il 2 giugno 1990

Settore Industria elettromeccanica Regione Toscana

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/04/il-gruppo-fiorentino-materi-sbarca-in-piazza.html

 

IL GRUPPO FIORENTINO MATERI SBARCA IN PIAZZA AFFARI

Firenze “SIAMO pronti a entrare in Borsa, abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi di legge. Aspettiamo solo il momento più favorevole. Non vogliamo vedere il titolo vagare. Possiamo attendere. Non abbiamo problemi di liquidità”.

Le parole sono dell’ingegner Giuseppe Materi, amministratore delegato di un potente gruppo fiorentino che sta per portare in Piazza Affari due nuove matricole, la Inglen e la Finfer. L’ esordio è ormai prossimo: avverrà nei primi mesi del 1988. La Inglen è una società di engineering che esporta tecnologia in tutto il mondo. La sede è alle porte di Firenze, a Calenzano. Il capitale sociale raggiunge i 10 miliardi, il fatturato i 50. L’ utile netto del 1986 è stato di 8 miliardi. La Finfer è una holding industriale che raccoglie aziende leader nella produzione del cotto e delle ceramiche come il noto “Il ferrone” che si trova all’ Impruneta. Il capitale sociale della Finfer è di 13 miliardi e 900 milioni, il fatturato 60 miliardi, l’ utile netto 6 miliardi.

A fare da battistrada in Borsa c’ è una potente finanziaria, la Sige del gruppo Imi che detiene il 20 per cento del pacchetto azionario sia dell’Inglen sia della Finfer.

 

La fortuna dei Materi è cominciata quasi per caso, per scommessa, cinquant’ anni fa. Il patriarca, Vito Materi, arrivò a Firenze nel 1935. Era originario di Grassano, un paesino della provincia di Matera. Nel capoluogo toscano l’aspettava un modesto lavoro presso un’azienda di impianti elettrici. A quell’epoca il vetro si fabbricava miscelando a mano vari materiali. Materi incontrò il direttore della Saint Gobain ed affermò che lui era in grado di costruire il primo miscelatore automatico. Ci riuscì. Cominciò una lunga scalata che ora finirà in Borsa.

Oggi il gruppo esporta tecnologia in tutto il mondo. Proprio a causa di un impianto vetrario installato nella Germania orientale, i Materi sono entrati anche nel settore del cotto. Come compenso infatti dovettero accettare alcune macchine per fabbricare piatti di porcellana. Invece di venderle andarono a cercar soci e lentamente è nata la holding Finfer. La struttura del gruppo, il cui fatturato globale raggiunge i 200 miliardi (i dipendenti sono 500), è abbastanza complicata. I Materi hanno una finanziaria di famiglia, la Finmat (capitale 10 miliardi), che detiene l’80 per cento della Inglen (il rimanente 20 per cento è della Sige) che a sua volta controlla la Iciet (la casa madre), la Marina (plastici rinforzati), Inglen Honk Kong e la Inglen Nigeria. E veniamo alle altre numerose alleanze. Di finanziarie ce ne sono due. La prima, la Gefin, è nata per cementare l’unione con altri due imprenditori fiorentini, Mario Sarnesi e i fratelli Walter e Giorgio Cappelli. Il capitale (11 miliardi) è diviso per tre. Nelle casse della Gefin c’è il 60 per cento della Finfer, che controlla “la ferrone”, le ceramiche Brunelleschi ed anche l’ultima nata, la Biocardio, una piccola società che produce apparecchi elettroomedicali computerizzati. Con la Gefin (che controlla anche quattro società immobiliari, due aziende agricole e due aziende di marketing) si arriva all’ altra finanziaria, la Quaterfin. Il capitale della Quaterfin (8 miliardi e 250 milioni) è diviso tra la Sige (20 per cento), la famiglia Pontello (26 per cento), la Finmat dei Materi (26 per cento) la Gefin (26 per cento). Per la Quaterfin è facile prevedere a forte espansione anche per le imminenti realizzazioni immobiliari che interessano il territorio di Firenze. Stesso discorso per la Inglen vista l’intesa stretta con la Ppg Industries di Pittsburg che detengono le più avanzate tecniche per la produzione del vetro.

 

di PAOLO VAGHEGGI

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