PASTORE MICHELE

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PASTORE MICHELE

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Melfi 21 settembre 1889 – Roma 22 novembre 1968

Organizzatore e animatore sportivo e culturale.

Michele Pastore, nasce a Melfi il 21 settembre 1889 da Fausta Santarcangelo e Luciano Raffaele Pastore, dopo le scuole primarie, frequenta il Convitto Nazionale di Macerata dove consegue la licenza liceale con un anno di anticipo. Si iscrive all’università la Sapienza di Roma, ma deve interrompere gli studi di ingegneria in quanto nel 1917, infervorato per la causa patriottica, parte volontario per il servizio militare e frequenta l’Accademia militare di Torino. Assegnato al Reggimento Artiglieria da campagna “Caserta”, partecipa alla Prima Guerra Mondiale col grado di sottotenente, promosso successivamente per meriti di guerra a tenente. Merita sul campo una medaglia di bronzo e una croce di guerra. Così recita l’attestato di conferimento dell’onorificenza:

“Ministero della Guerra – Segretariato generale.

S.M.il Re con Suo Decreto in data del 7 settembre 1919… ha conferito la Medaglia di Bronzo al valor militare coll’annessovi soprassoldo di Lire Cento annue al sottotenente artiglieria campagna M. Pastore da Melfi (Potenza)

Osservatore in prima linea, con i suoi uomini, postati in linea con la fanteria, concorreva a trattenere il nemico, nonostante l’intenso bombardamento e le raffiche di mitragliatrici avversarie. Inviato in ricognizione sulla linea di combattimento, per riferire sulle vicende della lotta e sul consecutivo andamento della linea, assolveva con calma, intelligenza e coraggio il proprio compito, fornendo importanti notizie. Candela di Piave 15-18 giugno 1918.

Il Ministro Segretario di Stato per gli Affari della Guerra rilascia quindi il presente documento per attestare del conferito onorifico distintivo.

Roma, addì 17 maggio 1920.

Il Ministro I. Bonomi “.

Viene congedato il 4 aprile 1921 e nei giorni 27 ottobre – 1° novembre 1922 avendo aderito al Partito Fascista, come naturale prosecuzione dell’impegno patriottico, partecipa alla Marcia su Roma.

Nel 1924, consegue la laurea in Ingegneria Civile.

Rientrato a Melfi, dove comincia a professare l’attività di ingegnere, fonda nel 1929 l’Unione Sportiva Melfi.

Il terremoto del 23 luglio 1930 in Basilicata lo vide intento in operazioni di salvataggio e di soccorso della popolazione colpita, meritando un’ulteriore medaglia di bronzo al valore civile.

Si legge nel decreto del Ministro per gli affari dell’Interno:

“Veduto il Reale Decreto 1 ottobre 1921 con cui fu conferita a Pastore ing. Michele la medaglia di bronzo al valore civile per il seguente atto coraggioso compiuto il 23 luglio 1930 in Melfi (Potenza) in: al verificarsi della scossa tellurica che devastava la regione del Vulture, posta in salvo la propria domestica da una stanza in parte crollata, accorreva nei punti maggiormente colpiti ed affrontando evidenti pericoli si prodigava nell’opera di salvataggio di vari individui travolti dalle macerie ovunque dirigendo ed incitando con l’esempio l’opera di altri volenterosi.

Notifica al benemerito Pastore Ingegner Michele la Sovrana concessione suddetta, e spedisce al medesimo questa notificazione in testimonianza dell’onore ottenuto del quale sarà dato annuncio nella Gazzetta Ufficiale del Regno.

Roma addì 7 ottobre 1931 (Anno IX) “

Il 18 aprile 1931, mentre riveste la carica di Segretario Politico del Fascio di Melfi, viene nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.

La poesia altisonante di Carducci e D’Annunzio accende gli animi dei giovani italiani, al punto che scoppiata la seconda guerra mondiale l’ingegner Pastore partecipa come volontario col grado di Centurione, assimilato al grado di Capitano, col battaglione “Lupi di Lucania” alla guerra in Africa Orientale per la conquista e costituzione dell’Impero.

Il 1° luglio 1937 il Ministero della Guerra gli conferisce una Croce di Guerra al valor militare con la seguente motivazione:

“Comandante di compagnia in linea, con contegno fermo, respingeva attacchi del nemico, che tentava di aggirarla sul fianco. Solo il suo comportamento ardito, sicuro e sprezzante del pericolo, potè influire sull’esito dell’azione, trascinando i propri dipendenti ad infrangere gli attacchi nemici ed a costringere questi alla fuga. Ancora più ardito si dimostrò nell’inseguimento in fondo valle. Sempre in testa al proprio reparto, inflisse altre gravi perdite al nemico che ripiegava.

Acab Saat 1 – 2 marzo 1936”.

Il 21 dicembre 1937 riceve un’ulteriore Croce al Merito di Guerra dal Ministero della Guerra.

Nel 1940 partecipa alle operazioni belliche in Marmarica e resta in servizio fino alla fine della guerra, meritando altra  croce di guerra e un’ulteriore medaglia di bronzo.

Nel 1949 rientrato in paese fonda l’Unione Sportiva Fiamma, prima società ciclistica del dopoguerra, di cui resta presidente fino al 1953. Nello stesso anno organizza una gara automobilistica e una motociclistica cui dà il nome di “Coppa d’Autunno”. È la prima manifestazione di questo tipo in Lucania.

Nel 1950, seconda “Coppa d’Autunno”, giro motociclistico della Lucania. Una gara che verrà inclusa negli anni successivi nel campionato nazionale a squadre.

Ma l’organismo più interessante cui dà vita l’ingegner Pastore è la Pro Loco, nata come sodalizio privato col nome di “Associazione Turistica Pro Melfi” il 25 luglio 1952. L’organismo è sovvenzionato dagli enti pubblici e quando non ci sono soldi, è lui a far fronte di tasca sua. In seno alla Pro Loco nasce la Sagra dell’uva e del vino e soprattutto la Sagra della Castagna. Pastore fa scoprire in Italia la varietà speciale del Vulture, il Marroncino di Melfi. La sagra avrebbe più tardi mutato il nome in sagra della Varola. In una delle manifestazioni è invitata in città la cantante Grazia Gresi, originaria di Melfi e trasferitasi con la famiglia nel capoluogo campano e che si era imposta nel festival di Napoli con “Guaglione”. L’ingegnere coinvolse le scuole oltre che il Comune e l’Istituto Professionale realizza per la circostanza grandi recipienti bucherellati per arrostire le caldarroste, la “varola”

In seno alla Pro Loco, Pastore realizza una serie di manifestazioni rimaste ancora in vita a distanza di settant’anni.

Negli anni 1951- 54 organizza il premio di pittura “Città di Melfi”, a cui partecipano artisti affermati di tutta Italia. Tra i maestri italiani partecipano Domenico Cantatore, Vincenzo Ciardo, Luigi Bartolini, Emilio Notte, i fratelli Spizzico. L’intento di Pastore è quello di creare a Melfi una Pinacoteca di Arte Contemporanea.

Dal 1955 al 1961 è presidente dell’Unione Sportiva Melfi. Con una trentina di soci dà vita all’ambizioso progetto di dotare di un  campo sportivo la città, sotto la collina dei Cappuccini, dove era stato riversato il terriccio di riporto dei terremoti. L’attenzione prestata al mondo del calcio porta alla nascita di una squadra che scala in breve le vette del campionato, fino alla mitica “quarta serie” con squadre che conteranno uomini come Cuman e Martiradonna, che più tardi verranno acquistati dal Napoli e dal Cagliari.

Contemporaneamente e a partire dal 1956, organizza il Carnevale del Vulture, che conterà ben dodici edizioni, fino al 1968.

Furono quelli anni di grande entusiasmo collettivo. L’ingegnere Pastore ottiene che alcune selezioni per lo Zecchino d’Oro dell’Antoniano di Bologna si svolgessero in Melfi, con la partecipazione di Cino Tortorella, il noto Mago Zurlì e con Mariele Ventre, la maestra di Sasso di Castalda che intonava le voci dei bambini.

Dal 1963 organizza in Melfi alcune edizioni dei Festival della canzone italiana, presentati da artisti di fama nazionale, quali Aldo Fabrizi, Silvio Noto, Alighiero Noschese, Aba Cercato, il Quartetto Cetra e Nino Taranto. L’orchestra veniva diretta dal maestro Enrico Simonetti.

Michele Pastore a fianco di Aba Cercato in un Festival della canzone italiana

 

Legati a questi festival sono le partecipazioni di Melfi a trasmissioni della Rai come “Campanile sera” e “Giochi senza frontiere”.

Altri interventi importanti di Pastore sono rivolti al restauro delle mura normanne e al ripristino del castello normanno-svevo, in abbandono da decenni dopo la donazione effettuata dalla famiglia Doria allo Stato.

Alla fine degli anni cinquanta, mostrandosi inadeguata e insufficiente la casa di riposo realizzata in un palazzo donato dalla madre Faustina, in via Normanni, decide con i fratelli di vendere lo stabile e di realizzare un ospizio per anziani, con l’unica condizione che venisse dedicato a “Faustina Pastore”. Il progetto viene realizzato più tardi con la collaborazione del sacerdote don Dante Casorelli.

Nel 1960, in ragione di queste attività benefiche viene nominato da Giovanni XXIII Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio Magno. Queste le motivazioni che si leggono nel diploma ricevuto nella circostanza: “per le doti egregie di animo e di ingegno rivelate nell’operare con impegno, rendendosi benemerito della religione e della società civile”.

Dopo una vita ricca di passione prima politica, poi civile, Michele Pastore si spegne in Roma il 22 novembre 1968.

                                 Francesco Corona

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