LASORELLA CARMEN

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LASORELLA CARMEN

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Matera, 28 febbraio 1955

Giornalista, scrittrice, conduttrice e autrice televisiva. Volto noto della RAI di cui ha condotto e firmato programmi, è stata la prima giornalista televisiva inviata di guerra nonché autrice di numerosi reportage dal mondo.

Carmen Lasorella, all’anagrafe Carmela, nasce a Matera il 28 febbraio del 1955 da mamma Angela, farmacista, e papà Salvatore avvocato. La famiglia vive a Potenza ed intanto si allarga con l’arrivo del secondogenito Giacomo (futuro vicesegretario generale della Camera dei deputati e presidente dell’Agcom).

La giovane cresce coltivando molti interessi. Oltre a frequentare il locale liceo classico “Quinto Orazio Flacco” studia, infatti, pianoforte, si appassiona alla musica classica e al jazz, si dedica allo sport praticando diverse discipline sportive. Appena adolescente si avvicina alle due ruote, un mito per la giovane dal quale non si discosterà mai. Una moto Morini 50 Corsarino a quattro marce e a quattro tempi per permettere di esprimere appieno il senso di libertà, facendole sognare una vita di viaggi. Inoltre, ama leggere.

Tra i suoi autori preferiti c’è Tiziano Terzani di cui ammira la continua ricerca della verità e il sereno adeguamento ai cambiamenti della vita. Diversi anni dopo lo conoscerà ad Hong Kong. C’è poi Ernest Hemingway di cui ama in particolare il romanzo “Per chi suona la campana”; la scrittrice Nadine Gordimer, donna esile ed elegante, che da adesso in poi sarà il suo punto fermo, umanamente e professionalmente, per via di quella determinazione nel difendere i diritti civili. C’è, inoltre, Luigi Pirandello e il suo modo magistrale di fare teatro. La lista dei libri che legge, tuttavia, è lunga. Alimentano la passione per la lettura che diventerà una fedele e piacevole compagna di vita. Tutti questi interessi accrescono in Carmen quell’apertura di vedute su un mondo che da grande esplorerà in lungo e in largo, grazie alla professione di giornalista che, proprio allora, comincia a muovere i primi passi.

A 14 anni scrive un tema sulla condizione delle donne in Basilicata suscitando l’interesse della Gazzetta del Mezzogiorno che, infatti, lo pubblica. Spirito di osservazione, buona capacità di analisi ed espositiva, sono le coordinate giuste per continuare su una traiettoria che pare essere promettente. A 16 anni inizia a collaborare con i giornali locali scrivendo anche di economia, settore sul quale intende specializzarsi.

Terminato il liceo si iscrive all’Università “La Sapienza” di Roma, conseguendo la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti. Nel suo futuro, però, non c’è la carriera forense bensì quella dell’informazione che continua a praticare collaborando con agenzie di stampa, riviste di economia e politica, radio e TV locali. La dura gavetta tempra la determinazione di Carmen nel dedicarsi al giornalismo il cui praticantato viene svolto a “Il Globo”, quotidiano romano di politica, economia e finanza. Lavora anche alla Sip (ora Telecom) dove cura la rassegna stampa intranet che le offre la possibilità di misurarsi con l’online nel primo esperimento di questo genere in Italia. L’esperienza si rivelerà utilissima poiché le dona la forma mentis necessaria per gestire le nuove sfide tecnologiche dei media negli anni successivi.

L’esordio in RAI avviene nel 1979. Trampolino di lancio è uno speciale dedicato al Premio Letterario Basilicata dove tra gli intervistati vi è il poeta Mario Luzi. Gli otto anni successivi la vedono impegnata sul doppio fronte della carta stampata e della TV pubblica. Dal 1984 lavora per il Tg2 che conduce pur avendo un contratto a termine.

Nel 1987 è assunta definitivamente dalla Rai restando per 10 anni al Tg2 di cui diventa uno dei volti più noti.

Nel 1994 cura lo spazio di approfondimento “Tg2 Dossier Notte” mentre, per Rai 1 realizza e conduce il programma in prima serata “Rinascimento: la fabbrica del Futuro, una sorta di ponte tra il passato e le prospettive prossime a venire.

Da redattrice ordinaria agli Esteri passa ad inviata speciale e corrispondente, praticamente, dal mondo. Medioriente, Asia, Africa e America del nord e del centro-sud, sono le destinazioni che raggiunge spinta dalla voglia di documentare posti, situazioni, culture diverse. Di essere lì dove pochi si spingono soprattutto se c’è una crisi, un conflitto. Diventa prima telegiornalista di guerra riferendo di realtà inimmaginabili per chi ha la fortuna di non viverle. Continue sciagure, continui drammi ed uno, purtroppo, la tocca pericolosamente da vicino.

Nel 1995 in Somalia con il cineoperatore Marcello Palmisano stanno documentando la guerra civile che va avanti da quattro anni. Un agguato li coglie di sorpresa. Lei miracolamene si salva, il collega purtroppo no. Ritorna in Italia intimamente provata da un’esperienza difficile da dimenticare. Lascia il Tg2 per passare a RAI 1 dove lavora alla creazione di programmi serali che lei stessa conduce. Uno di questi è “Cliché”, una cinquantina di puntate, in onda tre volte a settimana in seconda serata, dedicate alla cronaca e al costume. Tra il 1995 e il 1996, conduce in prime-time “Il paese delle Sirene”, “Serata contro l’Aids”, “Una serata speciale per l’Europa”

Ed arrivano i primi riconoscimenti professionali. Viene, infatti, nominata caporedattore e ed è insignita di diversi premi tra cui il “Max David” rivolto agli inviati speciali.

Nel 1995 ottiene il “Premiolino”, tra i più prestigiosi premi giornalistici fondato nel 1960; il Premio “Guidarello”, categoria Giornalista d’Autore, assegnato annualmente dal Comune di Ravenna e da Confindustria; il Premio Nazionale “Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo” istituito proprio quell’anno, conferitole per la sezione giornalismo.

Nel 1996, le viene affidato l’incarico di responsabile delle relazioni esterne della Rai, nonché assistente del Presidente e del Consiglio di Amministrazione della stessa azienda con la qualifica di vicedirettore.

Ma l’anno dopo lascia l’incarico per riprendere a raccontare il mondo sul campo attraverso i reportage sul Rwanda, Medioriente, Hong Kong. Fatti, località e volti dal mondo diventano i protagonisti in programmi di approfondimento trasmessi in seconda serata sulla rete ammiraglia della RAI. Sono gli interpreti di una narrazione che riesce a coglierne le emozioni, le voci grazie ad una lettura più lenta delle cose.

L’universo femminile è una costante delle sue analisi. Nel 1998 va, infatti, in onda in seconda serata il programma da lei ideato e condotto “primaDonna”, girato nei cinque continenti dove ha incontrato donne dalla forte personalità, impegnate in battaglie civili e sociali, come Messaume Ebtekar (Iran) ad Aung San Suu kyi (Birmania).

Nel 1999 si trasferisce in Germania per organizzare la sede Rai a Berlino di cui resta responsabile fino al luglio del 2003. Il cuore dell’Europa le offre un osservatorio privilegiato per raccontare l’oriente del Vecchio Continente nei delicati anni di passaggio del nuovo millennio, fra tutti, la nascita dell’euro, l’allargamento dei confini comunitari, lo straordinario e riuscito sforzo del governo tedesco di equiparare economicamente, socialmente, politicamente le Germanie Ovest ed Est dopo il crollo del muro di Berlino.

Tale permanenza è il prologo del suo saggio “+ Europa viaggio in 5 capitali dell’Est” (Ed. Banca CRV) che esce nel 2002.

Nel 2003 ritorna in Italia e a RAI 2 per condurre “Visite a domicilio”, il programma giornalistico di cui è anche autrice, in onda ogni mattina secondo un convincente schema che tocca tutta la penisola, con interviste dai luoghi interessati.

Nello stesso anno vince la prima edizione del Premio Giornalistico “Matilde Serao”, dedicato alla cofondatrice del quotidiano “Il Mattino” di Napoli.

Nel 2006 realizza uno speciale sulla guerra in Libano per il programma “La storia Siamo Noi”.

Nel 2008 torna in libreria con un saggio che scrive di getto, in soli due mesi. Si intitola “Verde e zafferano. A voce alta per la Birmania” (Ed. Bompiani) e lo dedica a coloro che nel Paese della Giada combattono per la libertà.

Nota saliente del testo è l’intervista che la giornalista fa ad Aung San Suu Kyi, icona della lotta incessante ed irrinunciabile per la democrazia e i diritti umani, da lei incontrata dieci anni prima. Per questo libro vince, nello stesso anno, il Premio Nazionale “Rhegium Julii”, sezione giornalismo.

Dal 2008 al 2012 è direttrice generale ed editoriale della TV di San Marino (partecipata RAI). L’esperienza è entusiasmante poiché il permettere di testare nuovi modi di fare televisione. Oltre a rifondare i palinsesti, infatti, promuove la conversione digitale dell’emittente, portandola sul satellite.

Nel 2010 vince il Premio Mediterraneo Federico II che si aggiunge al Premio della Critica Radiotelevisiva e al Premio nazionale ed internazionale “Universum.

Richiamata in RAI, nel 2013 viene designata a presidente di RaiNet, s.p.a. controllata RAI preposta allo sviluppo digitale. Ma dopo la chiusura della società nel 2014, resta senza incarico fino alla nomina di vicedirettore della neocostituita Direzione Web poi trasformata in Direzione New Media Platforms (ora Direzione Digital). È il suo ultimo mandato in RAI.

Fra le tante realtà osservate, Carmen Lasorella ha più volte posato lo sguardo su tematiche sociali cui ha cercato di dare risalto attraverso campagne di sensibilizzazione in ambito di salute pubblica e disabilità. Attiva nel volontariato, nel 2016 collabora con Caritas Italiana e Rete Europea Risorse Umane nelle registrazioni dell’audiolibro “Invece ero bianca”, testi di Annalena Tonelli, di cui scrive anche la prefazione.

La grande esperienza accumulata in anni di stimabile professione, la porta nelle aule universitari dove tiene master e seminari, a collaborare con riviste italiane e straniere, e negli studi televisivi dove analizza l’attualità, soprattutto internazionale, sempre con quel rigore e serietà che hanno contraddistinto la famiglia Lasorella. “Mia madre ha contribuito a temprarmi, molto, mi ha inculcato il senso del dovere, come mio padre la generosità e la coerenza” confida la giornalista lucana, mai slegata a quel Sud dove salde affondano le sue orgogliose radici.

Anna Mollica

 

BIBLIOGRAFIA

  • Lasorella Carmen + Europa viaggio in 5 capitali dell’Est, Banca CRV, 2002
  • Lasorella Carmen Verde e Zafferano. A voce alta per la Birmania, Bompiani Editore, Milano, 2008

 

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