NALDI NEDA

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NALDI NEDA

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Tramutola (PZ), 30 gennaio 1913 – Roma, 26 Giugno 1993

Attrice, sceneggiatrice, scrittrice, poetessa e pittrice.

Neda Naldi, attrice, sceneggiatrice, scrittrice e poetessa, nasce a Tramutola (PZ) il 30 gennaio del 1913. In realtà il suo vero nome è Italia Volpiana ed è figlia di Giuseppe, maresciallo dei carabinieri, e di Maria Ciminelli. Si appassiona presto alla lettura grazie ad un fruttuoso percorso scolastico. La bambina ha buoni insegnanti e dispone di libri adatti alla sua età che l’aiutano a perfezionare la sintassi e il modo di esprimersi. “Cuore” di Edmondo De Amicis e “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi, in particolare, la aiutano nella maturazione intellettiva che si rivelerà estremamente utile per il suo futuro artistico. Inizia, pertanto, a scrivere giovanissima distinguendosi in diversi premi letterari di poesia e prosa di cui, talvolta, risulta vincitrice. Già a diciotto anni presenta libri, partecipa e collabora ad attività artistiche. Una su tutte, quella con il pittore potentino Italo Squitieri (v. Scheda) dell’agosto 1931, dove presenziano alla “prima serata di arte futurista” presso il Circolo Lucano del Littorio di Potenza.

Nel 1933 sposa a Budapest, l’ungherese Horn Alessandro e si trasferisce a Roma, nella città che le cambierà la vita. Qui si lascia incantare dal mondo cinematografico, negli anni Trenta in forte espansione, vuoi per il ruolo propagandistico ad esso associato dal regime, vuoi per l’introduzione del sonoro che modificherà profondamente il prodotto cinematografico, accrescendone il beneplacito del pubblico. Nel 1932, infatti, viene fondata la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e, nel 1937, Cinecittà. Sono realtà che innalzano tantissimo il livello del cinema italiano con produzioni al pari di quelle internazionali. Oramai questo è un mondo in fermento che richiede adeguate professionalità. Lasciato alle spalle il cinema muto, agli attori e alle attrici si richiede buona impostazione della voce e buona dizione. Tali caratteristiche non mancano a Italia allenata, fin da bambina, dalle numerose letture e dagli incontri pubblici culturali. Si presenta, allora, al cospetto di in questa “fabbrica dei sogni” che, a sua volta, la nota per il personalissimo stile e la sua bellezza. Da questo momento ha inizio la carriera cinematografica della scrittrice lucana che modifica il nome in Talia Volpiana.

Nel 1938 interpreta Diana nel film “Fuochi d’artificio” del regista Gennaro Righelli. È una commedia che ruota intorno ai temi dell’emigrazione e dell’arte di arrangiarsi, giocando sulla logica degli equivoci e della fortuna.

Nello stesso anno esce al cinema “I figli del marchese Lucera” per la regia di Amleto Palermi. L’attrice lucana è impegnata di nuovo in una commedia dove i raggiri caratterizzano l’agire di un anziano nobile alla ricerca degli agi economici perduti in grado di ridargli la serenità che, invece, trova nell’affetto di persone di cui ignora l’esistenza.

Nel 1939 l’attrice lucana interpreta Paola ne “L’ospite di una notte”, regista Giuseppe Guarino. Stavolta è un giallo a definire la trama del film, ambientato in un castello, in cui la polizia indaga sulla morte del proprietario al quale, si nota, sono stati sottratti soldi e testamento. Tra molte difficoltà si giunge alla risoluzione del caso individuando tra i congiunti il responsabile, seppur indiretto, dell’infausto evento. Dal ritrovamento del testamento, inoltre, si scopre anche chi è l’erede universale, una persona molto cara al defunto che, poi, in questa triste faccenda riesce a trovare l’amore.

Drammatico è invece il genere di “Leggenda azzurra” del 1940 diretto, anche stavolta, da Giuseppe Guarino. Nel film riaffiora l’anima della scrittrice poiché Talia, qui, è impegnata nel doppio ruolo di attrice, dove interpreta Scilla, e sceneggiatrice. La storia narra la vita di una giovane donna, da bambina scampata ad un naufragio e poi adottata da un anziano di un piccolo paese di mare. Contesa tra l’amore di un giovane marinaio, suo amico d’infanzia, e il figlio di un ricco possidente, la ragazza accetta di sposare l’amico dopo che, un incidente in barca provocato dall’altro pretendente, le porta via il padre adottivo. Il responsabile del sinistro, invece, mosso dal pentimento si arruola in marina.

L’anno successivo l’attrice lucana è di nuovo sul grande schermo ma con il nuovo nome di Neda Naldi. È così che si propone al pubblico ne “Il cavaliere senza nome”, regia di Ferruccio Cerio, dove interpreta La duchessa Doña Sol a fianco di Amedeo Nazzari. Il film storico/drammatico è ambientato a Milano che fa da sfondo alle disavventure di Bernardino Visconti, uomo dai difficili trascorsi e, pertanto, allontanato dalla città. Con una nuova identità vi rientra al fine di riavvicinarsi alla donna di cui è innamorato e alla quale, purtroppo, dopo varie vicissitudini, inconsapevolmente uccide il padre. E mentre la ragazza si ritira in convento, l’uomo si allontana per sempre da Milano vivendo da bandito con il nome di “Innominato” e seminando inquietudine per le campagne.

Sempre nel 1941 è Mara Sivieri nel film “Una notte dopo l’opera”, diretto dai registi Nicola Manzari e Nicola Fausto Neroni. I sentimenti tratteggiano i contorni di quest’opera che narra l’amore, non a lieto fine, tra una ballerina e un maestro di musica, vedovo e padre di una bambina scampata ad un incendio, grazie al soccorso della sua maestra di piano. L’intervento provvidenziale fa innamorare quest’ultima al papà della bimba conducendo, presumibilmente, i due al matrimonio. La pellicola consacra il successo di Neda Naldi che compare sulla copertina di “FILM” settimanale di cinematografo, teatro e radio del 28 Febbraio 1942, e su quella del quindicinale di commedie “Il Dramma” dell’1 e 15 dicembre seguente.

Nel 1942 il regista ungherese Ladislao Kish la dirige nel film “Notte di fiamme” e, nello stesso anno, passa al teatro. Tale passaggio non solo le consente di stabilizzare una notorietà già solida, ma le permette di evidenziare ancora di più le sue doti artistiche, misurandosi con il contatto diretto del pubblico. Debutta con il drammaturgo ed attore Annibale Ninchi, quindi con il regista Anton Giulio Bragaglia direttore del Teatro delle Arti di Roma di cui, l’anno dopo, la Naldi ne diviene prima attrice avvicendandosi con Anna Proclemer. Nel gennaio del 1943, con la grande attrice trentina calca le scene di Anfissa, opera del drammaturgo russo Leonid Andreev, regia di Anton Giulio Bragaglia.

In “Lacrime di sangue” del 1943, regia di Guido Brignone, torna al grande schermo con un film drammatico dove interpreta Luisa. La storia è quella di una giovane orfana adottata da un uomo benestante che trasforma l’affetto paterno in attenzioni tutt’altro che disinteressate. Da questo momento in avanti, un dolore dopo l’altro concorrono a ferire l’animo della ragazza che, scampata da un matrimonio non voluto, vive sola con un bambino dal quale la sorte, purtroppo, la separa. A riscatto di una vita condotta tra continui affanni, trova la forza di ricominciare grazie all’amore di un giovane con il quale dimentica il turbolento passato. Per questo film, la rivista settimanale di teatro e radio “Cine Magazzino” del 21- 27 maggio del corrente anno, dedica a Neda Naldi la copertina. La stessa cosa fa “Il Dramma”, quindicinale di Commedie di Grande Successo per l’edizione del 15 agosto – 1° settembre successivo.

Restiamo nel 1943. Nelle sale esce “Vietato ai minorenni” per la regia di Mario Massa. In questo film del genere drammatico, la Naldi è Lisetta. Amore e vendetta si avvicendano in una storia dove alcuni dei protagonisti, alle prese con macchinazioni, finiscono per scontare il loro operato non sempre limpido con esiti anche amari.

Agli inizi degli anni ’50 si assiste ad un altro debutto per l’attrice lucana. Nel 1951 esce, infatti, il romanzo “Il Re di Napoli”, (Macchia Editore), con il quale rende noto al grande pubblico l’innata inclinazione alla lettura e alla scrittura. E proprio in veste di scrittrice ed intellettuale partecipa, a Palermo, all’inaugurazione della mostra del libro nell’anno successivo.

Poi di nuovo il cinema, sempre nel 1952, con il film “Solo per te Lucia” del regista Franco Rossi, stavolta anche nel ruolo di soggettista. Una commedia a sfondo amoroso narra la vita professionale ed umana di un’annunciatrice radiofonica, madre di un bambino rimasto orfano del padre. La delicata situazione deve fare i conti con il modo di pensare del tempo che, tuttavia, non ha la meglio sui buoni sentimenti i quali, alla fine, vincono su tutto. L’uscita del film rappresenta una svolta nella carriera dell’attrice che decide, da ora in avanti, di chiudere con questo mondo per dedicarsi al teatro e alla televisione.

Nel 1953 vince il premio “Pirandello” con la commedia L’ebrea, scritta in collaborazione con lo scrittore e poeta Eraldo Miscia. Due anni dopo Neda Naldi la traspone in romanzo che esce per la Cappelli Editore.

Ma non solo prosa. La Naldi ha modo di mostrare un’altra faccia del suo talento realizzando figure di madri nei diversi quadri dello spettacolo “I tromboni” del drammaturgo e sceneggiatore Federico Zardi (interprete d’eccezione Vittorio Gassman), messo in scena, per la regia di Luciano Salce, nel 1956.

Dal 1957 in avanti, Neda Naldi recita per la televisione di Stato in film di successo. L’unico canale Rai trasmette “Il litigio” del poeta e drammaturgo Charles Vildrac, regia di Claudio Fino. Tra gli attori vi è Salvo Randone con cui inizia un sodalizio artistico che si protrae anche per l’anno successivo. Entrambi con la compagnia teatrale dello Stabile Pugliese, portano in scena il dramma “Assassinio nella Cattedrale” di Thomas Stearns Elliot, regista Orazio Costa. Quindi “Zona Grigia” di Giovanni Calendoli, regia Andrea Camilleri, “Enrico IV” di Luigi Pirandello, “Pane Altrui” di Turgenev, per poi passare al film per la TV “Tutto per bene” ancora di Pirandello.

Nel 1959 la ritroviamo in “Frana allo scalo nord“, film drammatico di Ugo Betti, in “Giorgio Washington ha dormito qui” di Charles Harness, e nel 1960 in “Re Lear” dramma di William Shakespeare, tutte prose televisive Rai dirette da Sandro Bolchi.

Nel 1962 è di nuovo in libreria con la raccolta poetica “Il fiato e il segno” (Salvatore Sciascia Editore). In questi versi “torna” Italia Volpiana insieme ai ricordi e ai sentimenti legati alla sua terra natia, Tramutola.

Intanto Salvo Randone è diventato anche compagno di vita. Il legame professionale accentua il consenso attorno alla coppia che, nel 1964, per la regia di Josè Quaglio, recitano in Enrico IV” di Pirandello andato in scena, prima al Teatro Carignano di Torino, poi al Teatro Valle di Roma. Salvo Randone è Enrico IV, Neda Naldi la marchesa Matilde Spina.

Negli stessi anni l’attrice ha un ennesimo debutto, stavolta come pittrice. A Roma espone opere dove emerge la sua vena di ritrattista indirizzata alla figura del suo compagno, e nel 1966 è in mostra alla galleria d’arte La Feluca, sempre della Capitale.

Nel 1967 va in onda la miniserie televisiva in otto puntate “I promessi sposi di Alessandro Manzoni per la regia di Sandro Bolchi, dove Neda Naldi interpreta il ruolo della madre badessa e Randone quello dell’Innominato.

Nel 1969 ancora Bolchi firma la regia dello sceneggiato televisivo in sette puntate “I fratelli Karamàzov di Fëdor Dostoevskij dove la Naldi è ancora tra gli interpreti.

Nel 1970, dopo aver ottenuto l’annullamento del matrimonio con Horn Alessandro, sposa Salvo Randone.

Nel 1981 al Teatro delle Arti di Roma i coniugi calcano il palcoscenico della commedia “Pensaci Giacomino” di Luigi Pirandello, regia Nello Rossati. Da ora in poi, però, Neda lentamente si eclissa dalle scene a causa della malattia.

Neda Naldi muore il 26 giugno 1993 a Roma, a distanza di due anni dal marito. Calano le luci su un’artista poliedrica che ha fatto del suo amore per la cultura il faro che ha indirizzato ogni suo gesto e pensiero. Nelle diverse espressioni artistiche è emerso il temperamento di una donna decisa a comunicare sé stessa a chi voleva ascoltarla, leggerla, vederla. Determinazione e serietà professionale si sono celate dietro la bellezza del viso delicato e la figura esile di questa madre e moglie, amante del mare e intimamente congiunta al passato lucano, nonostante poco fosse restato in termini di legami. Vissuta e formata lontana da Tramutola, ha, tuttavia, conservato i ricordi di questa terra austera ed autentica che sono riaffiorati nell’arte poetica, sua compagna sin dall’infanzia da lei mai tradita, sebbene il cinema, il teatro, i successi.

Anna Mollica

 

 

FILMOGRAFIA

Fuochi d’artificio, regia di Gennaro Righelli, 1938

I figli del marchese Lucera”, regia di Amleto Palermi, 1938

L’ospite di una notte”, regia di Giuseppe Guarino, 1939

Leggenda azzurra”, regia di Giuseppe Guarino, 1940

Il cavaliere senza nome”, regia di Ferruccio Cerio, 1941

Una notte dopo l’opera”, regia di Nicola Manzari e Nicola Fausto Neroni, 1941

Notte di fiamme, regia Ladislao Kish, 1942

Lacrime di sangue”, regia di Guido Brignone,1943

Vietato ai minorenni”, regia Mario Massa, 1943

Solo per te Lucia”, regia Franco Rossi, 1952

Il litigio”, regia di Claudio Fino, 1957

Frana allo scalo nord, regia di Sandro Bolchi, 1959

Giorgio Washington ha dormito qui, regia di Sandro Bolchi, 1959

Re Lear, regia di Sandro Bolchi, 1960

I promessi sposi, regia di Sandro Bolchi, 1967

I fratelli Karamàzov, regia di Sandro Bolchi, 1969

 

 

TEATRO

Anfissa, regia di Anton Giulio Bragaglia, 1943

Assassinio nella Cattedrale, regia Orazio Costa, 1957

Zona Grigia, regia di Andrea Camilleri, 1958

Enrico IV, regia di Josè Quaglio, 1964

Pensaci Giacomino”, regia di Nello Rossati, 1981

 

 

BIBLIOGRAFIA

Neda Naldi Il Re di Napoli, Macchia Editore, Roma, 1951

Neda Naldi L’Ebrea, Cappelli Editore, Bologna, 1955

Neda Naldi Il fiato e il segno, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta, 1962.

 

 

LINK

https://it.wikipedia.org/wiki/Neda_Naldi

https://www.comingsoon.it/personaggi/neda-naldi/76396/biografia/

https://www.corrierepl.it/2020/02/03/neda-naldi-attrice-scrittrice-poetessa-e-pittrice/

https://www.francavillainforma.it/2020/08/14/neda-naldi-attrice-di-cinema-con-legami-a-francavilla-in-sinni/

https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL0020032042/9/neda-naldi-moglie-salvo-randone-ad-mostra-suoi-quadri.html?indexPhoto=7

https://www.talentilucani.it/i-grandi-talenti-lucani-neda-naldi/

https://fondazionecsc.b-cdn.net/wp-content/uploads/2019/11/Film_1942_n_6.pdf

https://www.annaproclemer.it/proclemer6126.html?sezione=lista&parte=lista

http://www.quadriennalediroma.org/arbiq_web/index.php?sezione=archivi&id=97266&ricerca=

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