PADULA GIUSEPPE

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PADULA GIUSEPPE

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Castelmezzano 2 maggio 1946 – 5 febbraio 2021

Imprenditore edile che ha realizzato diverse opere, anche di pubblico interesse quali strade, dighe, conseguendo un notevole sviluppo, a vantaggio dell’economia della Basilicata; cavaliere del lavoro.

Giuseppe Padula, imprenditore, nasce a Castelmezzano (PZ), antico centro aggrappato alle rocce delle Dolomiti Lucane, considerato oggi tra i borghi più belli d’Italia. Il padre gestisce una piccola impresa edile dove il giovane apprende presto i segreti di questo duro lavoro, conseguendo nel frattempo il diploma di Geometra. Acquisisce una buona competenza che, nel tempo, arricchisce con ulteriori ed innovative nozioni. Sta al passo con i tempi seguendo le evoluzioni tecnologiche necessarie ad un mestiere che crea manufatti di vario genere e dimensioni e che, pertanto, richiede un costante aggiornamento. Tale apertura di vedute si rivela per lui la spinta vincente per fare crescere l’attività di famiglia destinata ad affermarsi nel settore delle costruzioni, anche di grandi opere.  D’ora in avanti l’impresa Padula Giuseppe pone la firma su importanti infrastrutture: strade, dighe, porti, acquedotti, sistemazioni di fiumi. Lavori di pubblico interesse indispensabili per la crescita economica e sociale della Lucania che, nella seconda metà del Novecento, prova ad allinearsi ai ritmi e ai canoni della modernità.

Il geometra Padula trova facile inserirsi in questo contesto evolutivo grazie all’innata attitudine verso l’innovazione. Diversifica pertanto la sua attività interessandosi ai conglomerati bituminosi e ai derivati del cemento, per la cui produzione si dota di ben quattro stabilimenti dove utilizza tecnologie di ultima generazione gestite da manodopera altamente specializzata. E non solo. Investe nel campo della meccanica mettendo in piedi un ulteriore stabilimento per la produzione di reti metalliche, filo spinato e carpenterie metalliche allargando l’attività a settori connessi e di supporto a quella principale dell’edilizia.

Ma l’edilizia non è il suo esclusivo campo d’azione. Incline alla versatilità Padula vuole percorrere altri percorsi produttivi in una regione da sempre a vocazione agricolo-pastorale e, per le sue tante bellezze, turisticamente interessante. Pertanto sperimenta l’imprenditoria agricola, realizzando su un’area di oltre 400 ettari, la sua moderna azienda per l’allevamento di oltre 300 capi di bestiame. E nella sua Castelmezzano crea un albergo-ristorante dotato per di più, di attrezzature per gli sport invernali.

Per tali successi imprenditoriali nel 1976 è chiamato al Quirinale dove gli viene conferita l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, Presidente della Repubblica Giovanni Leone.

Quattro anni dopo Padula risponde alla chiamata di un altro Presidente, questa volta indiretta e per tutt’altri motivi. Il 23 novembre 1980 è una data ormai entrata nella storia nazionale per il terremoto dell’Irpinia. Dopo una giornata di caldo anomalo, in serata la terra tra Campania e Basilicata trema, causando incalcolabili danni in termini di vite umane ed immobili distrutti. Quel “FATE PRESTO” stampato sulla prima pagina de “Il Mattino” di Napoli, tra i titoli più significativi dell’editoria forse non solo italiana, diventa per il geometra un mantra che nel post sisma lo impegna immediatamente affinché alla sua terra possa essere presto ridato il suo volto. Le professionalità e le attrezzature della sua impresa, che in quel periodo è una delle più consolidate in Basilicata, sono messe a disposizione del territorio. Tutte le energie di cui dispone vengono spese senza sosta per rispondere alle numerose richieste di aiuto che sono sempre più pressanti. In un clima d’urgenza bisogna dare un tetto a chi l’ha perso creando aree per le roulotte, per le tendopoli. Si mette in moto la macchina della solidarietà la cui imponenza traccia il solco per quella che sarà la Protezione Civile nazionale e regionale.  L’impresa Padula ha competenze in diversi ambiti edilizi, condizione questa che gli consente di realizzare anche aree in cui sono previsti gli insediamenti industriali secondo il dettato della Legge 219/81 che, oltre alla ricostruzione civile, finanzia la nascita di poli industriali. L’esperienza accumulata dall’imprenditore in quei difficili momenti tornerà utile nei successivi terremoti che, purtroppo, si abbatteranno sull’Italia e dove presterà il suo aiuto.

Ciò nonostante, nel corso degli anni ’80 i territori lucani lentamente ritornano a vivere all’interno di un nuovo equilibrio e man mano che la ricostruzione va avanti. Riprendono le attività comprese quelle sportive. Padula, fedele al suo carattere di sperimentatore e sempre motivato a dare il suo positivo contributo alla crescita, entra a far parte del direttivo del Potenza Calcio.

Si spegne nella sua casa il 5 febbraio 2021. Va via uno dei protagonisti della storia imprenditoriale lucana del secondo dopoguerra. Pinuccio Padula, come lo chiamavano nella sua amata Castelmezzano, lascia come testamento reale le opere che con le sue imprese ha realizzato, e come testamento spirituale l’ingegno, la volontà e la capacità di saper e voler fare bene anche in un territorio defilato come quello della Basilicata.

Anna Mollica

 

Link

 

https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/

https://www.lecronachelucane.it/2018/11/24/il-fate-presto-per-molti-solo-un-titolo-di-giornale-per-me-e-stato-uno-stimolo-a-fare-realmente-subito/

https://calciopotenza.eu/press/post/il-presidente-caiata-partecipa-al-dolore-della-famiglia-padula

Cavaliere del Lavoro

Data del conferimento: 02 06 1976

Settore Industria Basilicata industria edile

 

motivazione:

“Ha iniziato in giovane età la sua attività nel settore dell’industria edilizia collaborando con il padre nella conduzione di una piccola impresa edile a carattere familiare. Dopo alcuni anni di intenso lavoro, combinando armonicamente volontà e tecnologia, è riuscito ad ottenere significativi riconoscimenti imprimendo alla piccola azienda un notevole sviluppo.

Ha realizzato infatti numerose opere di pubblico interesse quali strade, dighe, porti, sistemazioni longitudinali e trasversali di fiumi, acquedotti ed altre opere intese allo sviluppo economico e sociale della Basilicata.

Ha poi esteso i suoi interessi nel campo dei conglomerati bituminosi e dei derivati del cemento, realizzando per la produzione di tali materiali quattro stabilimenti tutti dotati di impianti tecnologici modernissimi che impiegano mano d’opera altamente specializzata.

Nel campo della meccanica ha realizzato un moderno stabilimento per la produzione di reti metalliche, filo spinato e carpenterie metalliche. Il suo spirito di iniziativa lo ha portato ad interessarsi anche dell’agricoltura trasformando un’area di oltre 400 ettari in una azienda dotata di moderni mezzi per l’allevamento di oltre 300 capi di bestiame.

Nel settore turistico alberghiero ha contribuito allo sviluppo turistico della Basilicata con la realizzazione nel Comune di Castelmezzano di un albergo-ristorante dotato anche di attrezzature per gli sports invernali.”

https://www.lecronachelucane.it/2018/11/24/il-fate-presto-per-molti-solo-un-titolo-di-giornale-per-me-e-stato-uno-stimolo-a-fare-realmente-subito/

 

IL “FATE PRESTO” PER MOLTI SOLO UN TITOLO DI GIORNALE, PER ME È STATO UNO STIMOLO A FARE REALMENTE SUBITO

“FATE PRESTO” mi rimbomba ancora nella testa, su sollecitazione del Prefetto pro-tempore e dei tanti Sindaci posso dichiarare con la coscienza a posto di aver fatto tutto il possibile, per ottemperare all’Appello del mio PRESIDENTE SANDRO PERTINI

24 Novembre 2018  Domenico Leccese

“FATE PRESTO” mi rimbomba ancora nella testa, su sollecitazione del Prefetto pro-tempore e dei tanti Sindaci posso dichiarare con la coscienza a posto di aver fatto tutto il possibile, per ottemperare all’Appello del mio PRESIDENTE SANDRO PERTINI

Con orgoglio posso affermare di aver messo a disposizione TUTTO il mio impegno diretto, spinto da spirito di vera solidarietà, grazie alla fiducia e totale “carta bianca” (con disponibilità di mezzi meccanici, maestranze ed altro, dell’Impresa Cav. Lav. Geom. GIUSEPPE PADULA (N.d.r. una delle più grandi, solide presenti nel 1980 in Basilicata) per accrescere enormemente PROFESSIONALITÀ personale, poi nei successivi 38 anni, posta anche a servizio di altre eventi sismici verificatesi in Italia 

Vi assicuro non esistevano Sabato, Domenico, festività soppresse, cartellino delle presenze, (anche se già utilizzavamo quelli di cartoncino per le maestranze) non c’era registro ORE DI STRAORDINARIO, non ci preoccupavamo di un INCARICO SCRITTO, di un AFFIDAMENTO DIRETTO di una GARA di APPALTO era solo necessario di FARE PRESTO e FARE BENE il più possibile!

 

LE CONDIZIONI METEO CI HANNO AIUTATO I PRIMI GIORNI ~ POI SONO ARRIVATE LE ABBONDANTI NEVICATE che hanno accresciuto notevolmente le difficoltà nella fase di EMERGENZA Post TERREMOTO mentre stavamo realizzando le aree attrezzate per installare tendopoli poi AREE roulotte et container!

 

Chi c’era, quel 23 novembre del 1980 ricorderà per sempre l’ora del terremoto, le 19:34. E cosa faceva in quel momento.

A quei tempi i canali tv si contavano sulle dita delle mani e a quell’ora la Rai trasmetteva un tempo di una delle partite della serie A giocate nel pomeriggio. Chi ne aveva approfittato per una gita fuori porta non poté non notare l’anomalia di una giornata calda, troppo calda per quella stagione.

a terra tremò in Campania e Basilicata, con epicentro in Irpinia, per circa 90 interminabili secondi.

Un minuto e mezzo che rase al suolo interi paesi provocando circa 3000 morti, 9000 feriti, 300 mila senza tetto e 150 mila abitazioni distrutte, interi paesi isolati per giorni.

Oggi, a 38 anni di distanza, il ricordo di quella giornata e delle settimane che seguirono, caratterizzate da uno Stato impotente dinanzi al disastro, incapace di coordinare i soccorsi, tardivi e insufficienti nonostante lo sforzo immenso messo in campo dai volontari, è tutt’altro che sbiadito.

Dei 119 comuni irpini, furono 99 quelli che riportarono danni alle strutture.
Il sisma fu avvertito pesantemente anche a Napoli dove la gente si riversò in strada per passare la notte.

Il tempo ha placato le furenti polemiche sull’erogazione dei fondi per la ricostruzione e sulle risorse destinate allo sviluppo industriale: complessivamente, per i comuni colpiti di Campania, Basilicata e Puglia, sono stati stanziati quasi 30 miliardi di euro (dati 2011 della Camera dei Deputati)

Restano ancora code che riguardano le aree industriali della ex legge 219/81 e i fondi destinati ai Comuni.

Come resta la scossa data dall’arrivo suoi luoghi della tragedia dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini e una prima pagina del quotidiano Il Mattino entrata nella memoria collettiva con l’appello “Fate presto”

Oggi, a 38 anni di distanza, dopo sprechi e inchieste, l’Irpinia non conserva se non in minima parte le tracce di quel disastro.

Cosi’ come la Basilicata dove è stato ricostruito oltre il 90% circa delle abitazioni private (con “punte” del 100% a Balvano, nel Potentino, uno dei centri più colpiti dal sisma con 77 vittime) con un finanziamento complessivo di circa 4.840 miliardi di lire (circa 2,5 miliardi di euro)

Lo Stato mise in campo anche un robusto piano per la realizzazione di nuove infrastrutture e aree industriali, con uno stanziamento di circa 13 mila miliardi di lire (circa 6,7 miliardi di euro): 13 in Campania e sette in provincia di Potenza (Baragiano, Isca Pantanelle, San Nicola di Melfi, Tito, Viggiano, Valle di Vitalba, Balvano – a cui si aggiunge quella di Nerico, a cavallo con l’Avellinese)

Nelle aree industriali si insediarono centinaia di imprese (un’ottantina delle quali in Basilicata); molte ebbero vita difficile e ormai sono chiuse senza dare continuità a quel progetto di ricostruzione e sviluppo che il legislatore aveva immaginato per il “cratere” del terremoto e i territori che lo circondavano.

Con orgoglio posso affermare di aver messo a disposizione il mio impegno diretto spinto da spirito di vera solidarietà, con disponibilità di mezzi meccanici e maestranze dell’Impresa Cav. Lav. Geom. GIUSEPPE PADULA abbiamo SBANCATO una montagna per predisporre aree idonee per insediamenti industriali non solo in agro di Balvano (insediamento Ferrero)

Quel grande sforzo però non è stato completamente inutile: alcune grandi aziende sono tuttora in attività (è il caso degli stabilimenti della Ferrero di Balvano e Sant’Angelo dei Lombardi), altre sono arrivate sulla scia di quei programmi (come la Fiat a Melfi) ma soprattutto in quelle aree industriali, tramontato il sogno della grande industrializzazione delle aree interne, sono tuttora in attività decine di pmi di imprenditori locali.

Domenico Leccese 

https://calciopotenza.eu/press/post/il-presidente-caiata-partecipa-al-dolore-della-famiglia-padula

IL PRESIDENTE CAIATA PARTECIPA AL DOLORE DELLA FAMIGLIA PADULA

Pubblicato in Comunicati Stampa, News il 6 febbraio 2021

La società del Potenza Calcio, nella persona del presidente Salvatore Caiata, si stringe intorno all’immane dolore che ha colpito la famiglia Padula per la scomparsa del caro e amato Giuseppe, Cavaliere del Lavoro e dirigente del Potenza Calcio negli anni ’80.

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